Vita di un giovane comico del nuovo millennio: Riccardo Betteghella
L’attore dei ‘Casa Surace’ si racconta a Not Yet Magazine
Riccardo Betteghella, trentunenne napoletano, è noto soprattutto per essere uno dei componenti della celebre Casa Surace.
Si tratta di una factory e casa di produzione nata del 2015 da un gruppo di amici e coinquilini con l’intento di smontare gli stereotipi e i divari fra Nord e Sud Italia, strappandoci anche un sorriso: affronta infatti con grande ironia temi come gli il rapporto tra studenti fuori sede, la vita nei piccoli paesi, gli usi e i costumi culinari, che vengono successivamente mixati e rielaborati in sketch comici che continuano ad animare il pubblico dei social dando vita ad una vera e propria community online.
“Riuscivo ad esprimere me stesso molto meglio attraverso frasi dei film che non con parole mie, così come allo stesso modo l’unica esperienza che mi trasmetteva emozioni forti era quella che vivevo quando ero al cinema.”
– Riccardo Betteghella
Ma tornando a noi, Riccardo ha sempre avuto una sensibile inclinazione verso il mondo dell’arte avvicinandosi fin da piccolo alla musica e al vasto universo cinematografico, tanto che spesso ne recitava addirittura il copione interpretando i vari personaggi, cambiando le voci e calandosi nella parte fino all’estremo.
Il cinema divenne per Riccardo, ancora adolescente, un rifugio oltre che una gran passione.
A diciassette anni, dopo aver trascorso un anno di scuola in Texas e dunque dopo aver preso la quasi totale dimestichezza della lingua inglese, Riccardo si rese conto che il punto di vista attraverso una telecamera o macchina fotografica era spesso per lui più interessante della realtà stessa. Pertanto, decise di intraprendere gli studi in fotografia e montaggio come di tutto ciò che occorreva per diventare un videomaker.
L’arte audio visuale era il linguaggio che conosceva meglio e come lui stesso dice: <<riuscivo ad esprimere me stesso molto meglio attraverso frasi dei film che non con parole mie, così come allo stesso modo l’unica esperienza che mi trasmetteva emozioni forti era quella che vivevo quando ero al cinema>>.
Con gli anni universitari cominciò a frequentare centri sociali organizzando cineforum e fondando assieme a un paio di amici una radio web dove organizzare un palinsesto che spaziava dalla ricerca musicale alla comicità. È proprio in questo periodo che inizia a scoprire la socialità e l’aggregazione, iniziando infatti a cimentarsi con imitazioni e piccoli show dal vivo.
Apri una porta e si apre anche un portone, dicono.
Un giorno conobbe i ragazzi di Casa Surace che gli proposero di partecipare ad un loro video e, naturalmente, Riccardo accettò all’istante. Da quel primo spot in cui Riccardo interpretava una parodia di Favij cominciarono poi una sorta di format su Youtube che raccontava la vita di due coinquilini, uno milanese e uno pugliese. Le visualizzazioni crebbero a vista d’occhio intercettando il pubblico degli studenti riscuotendo un vasto numero di iscritti. Dal mondo dei fuorisede si è passati a raccontare le realtà del sud ed il resto poi andò avanti con l’autopilota.
Naturalmente, la visibilità ottenuta portò progressivamente Riccardo a partecipare a progetti prestigiosi e, insieme ai membri di Casa Surace, venne invitato a vari programmi televisivi come Sanremo.
Ma i momenti di difficoltà lavorativa – soprattutto a causa del periodo pandemico che ognuno di noi sta affrontando -, naturalmente non mancano ma come per ogni “sfida”, sono momenti della vita che non possono far altro che fortificare. Infatti, il punto di vista dell’artista è molto propositivo e lungimirante a riguardo:
“Ho imparato a gestire questi momenti di ansia, preoccupazione ed indecisione rifugiandomi come facevo da piccolo nelle mie passioni che tutt’oggi restano le stesse di allora: i film, la musica, i fumetti, i videogiochi, i viaggi e gli affetti personali come la famiglia, gli amici, la ragazza. Purtroppo, questo è un campo che da poche certezze, il futuro è incerto per chi lavora di arte: un giorno sei sulla cresta dell’onda, quello dopo potresti finire nel dimenticatoio. Per fare questo mestiere bisogna riuscire a guardare le cose con un certo distacco e non pensare sempre che la propria felicità dipendi esclusivamente dal successo o dalla carriera, altrimenti non sarai mai padrone della tua vita e delle scelte che fai.”
– Riccardo Betteghella
Per quanto concerne i progetti futuri, invece, l’attore ha deciso di cimentarsi in nuovi campi di interazione quali la radio, il cinema d’autore, ma anche fiction, televisione e doppiaggio (impegnandosi di conseguenza in corsi quali dizione e recitazione), continuando a cavalcare la notorietà raggiunta non solo grazie al web ma anche grazie a mestieri “meno esposti ai riflettori”, magari riuscendo a raggiungere un giorno quello che è sempre stato il suo più grande sogno: fare il regista.