Una chiacchierata con il ballerino Carlo D’Abramo
Il ballerino di X Factor ci racconta la sua storia, spaziando dalla musica al teatro, fino alla moda e alle performance
E’ stato un vero piacere conoscere Carlo D’Abramo – ventitreenne originario di Altamura – e siamo sicuri che lo sarà anche per voi.
Carlo è un ballerino emergente e ci ha raccontato la sua storia, cominciata quando una sera ancora bambino guardò con la sua famiglia uno speciale tv sul “ Lago dei Cigni” e cominciò ad imitare i ballerini solisti. Sua madre, accortasi di una certa predisposizione, lo iscrisse ad una scuola di danza il giorno successivo.
Ricorda ancora con precisione le sensazioni provate durante quella prima lezione: racconta di essersi lanciato senza alcun timore nella danza, sentendosi a pieno nel suo elemento, strano per un bambino estremamente timido che faceva fatica ad aprirsi al mondo esterno.
Proprio a proposito del suo carattere ci racconta anche come la danza, con la sua disciplina e il rigore, l’abbiano aiutata a crescere come uomo oltre che come ballerino.
In quegli anni ha partecipato a molti concorsi ottenendo risultati gratificanti. È stato chiaro a quel punto che quella era la strada giusta, decidendosi una volta per tutte a proseguirla a piedi pari – o anzi – a passi di danza.
“Salire sopra ad un palco con un pubblico numeroso, l’adrenalina incessante, Il sudore, la musica e il mio corpo innamorato di tutto ciò”.
– Carlo D’Abramo
Deciso appunto a crescere come ballerino, sceglie così di continuare a studiare. Soltanto il suo corpo era in grado di esprimere quello che sentiva e quello che aveva dentro, e solo ballando riusciva a sentirsi felice.
All’insaputa della sua famiglia fece un’audizione per entrare in un Accademia di Danza a Milano, riuscendo addirittura ad ottenere una borsa di studio. Quando lo disse ai suoi loro decisero di supportarlo permettendogli di trasferirsi a Milano.
Qui frequenta l’Accademia DanceHaus di Susanna Beltrami, dove ha potuto formarsi professionalmente.
Dopo essersi diplomato Carlo riceve la sua prima proposta lavorativa da parte della compagnia dell’Accademia, a cui sono seguite tournée nazionali con uno spettacolo che gli sta molto a cuore, ‘OverUnder’ di Matteo Bittante. Un altro spettacolo a cui tiene particolarmente è stato ‘Vorrei che questo ballo non finisse mai’ di Riccardo Buscarini, tenutosi presso il teatro No’hma e ispirato al cinema italiano degli anni ’50 e ’60. Scopriamo così che anche il cinema è un’altra sua grande passione.
A proposito di cinema, il ballerino ha anche avuto l’opportunità di essere chiamato per una figurazione speciale nel film ‘Appunti di un venditore di donne’, un film ambientato nella Milano degli anni ’70 con attori del calibro di Michele Placido e Mario Sgueglia, prodotto da Rai Cinema, regia di Fabio Resinaro.
“È stato girato di notte e in pieno inverno, ma essere lì a vedere gli attori principali impegnarsi con dedizione e amore nonostante la stanchezza e il freddo, mi ha fatto capire quanto tutte le forme d’arte, sotto questo punto di vista, siano così simili tra loro”.
– Carlo D’Abramo
Oltre al teatro, ha avuto anche l’opportunità di lavorare sia in ambito musicale che televisivo. Per citarne alcune: la performance con Robbie Williams durante la finale di X Factor 13 e la partecipazione ad un video musicale di Achille Lauro. Queste esperienze, seppur diverse tra loro, gli hanno permesso di testare ulteriormente la sua versatilità sconfinando in mondi diversi da quello teatrale.
“Ballare in un forum di fronte ad un pubblico così numeroso e per uno show così di successo come X Factor sicuramente lascia emozioni forti. Sensazioni diverse da quelle più intime che si possono provare sul palcoscenico di un teatro”.
– Carlo D’Abramo
La sua natura curiosa lo rende affascinato da tutti i settori artistici e quasi inconsapevolmente ha attirato a sé alcune opportunità fra le più disparate nel mondo della danza. Ad esempio, posare per magazine emergenti nell’ambito fashion ed esibirsi in qualità di performer durante l’ultimo fashion show di Hugo Boss.
Ci ha voluto lasciare, in chiusura, l’esperienza che ritiene gli abbia maggiormente “portato del bene” al cuore: lo spettacolo ‘Le Sacre’ con Luciana Savignano, étoile italiana conosciuta a livello globale e che indubbiamente non necessita ulteriori presentazioni.
“Con lei ho compreso il vero significato delle parole “umiltà” e “gentilezza” in un’artista. Quando qualcuno mi chiede che cosa mi abbia lasciato danzare con lei, rispondo sempre che tutti noi ballerini conosciamo il motivo per il quale abbiamo iniziato a danzare, ma lei mi ha aiutato a capire perché voglio continuare a farlo”.
– Carlo D’Abramo