‘stillness, stop: you have a right remember’: il nuovo album di Any Other
Il fascino di un gioco di equilibri precari
Adele Altro, in arte Any Other, prova a raccontarsi, e ci riesce benissimo, nel suo terzo album ‘stillness, stop: you have a right remember’ pubblicato a sei anni di distanza dal precedente ‘Two, Geography’.
L’album, uscito per la 42 Records, è capace di trasmettere all’ascoltatore quell’emozione che a volte solamente un live è capace di dare. E tra chitarre acustiche, archi e cori, Any Other ci porta nel suo “sensibile mondo” o, meglio, nella sua (e nostra) semplicità del presente. Una semplicità tutt’altro che malinconica! Fatta eccezione per ‘Awful Thread’, primo singolo estratto, che vanta una perfetta e incantevole armonia tra strumenti acustici, layer di elettronica e ovviamente la voce di Adele: cristallina, delicata e luminosa.
‘stillness, stop: you have a right remember’ è un disco intimo e maturo, in cui l’artista decide di affrontare se stessa e di fare i conti con il proprio passato e, lasciandosi alle spalle tutti i tormenti e le paure di un tempo, ci regala otto tracce di una nostalgica quotidianità in cui tutti noi possiamo ritrovarci.
Ma prima ancora di essere uno specchio rivolto verso di noi, l’ultimo disco di Any Other è una raccolta di strappi ricuciti, di specchi frammentati e di emozioni che ritrovano il loro spazio e il loro posto.
Un esempio è ‘Zoe’s Seeds’, seconda traccia dell’album, in cui una chitarra acustica accompagna la storia del litigio di Adele con la sua migliore amica e della derivata tristezza (ma per fortuna è una storia a lieto fine).
Dal punto di vista musicale è un disco che ad un primo ascolto può dare l’idea di essere minimale ma così non è, anzi, può vantare arrangiamenti ricchi, non barocchi ma corposi. E soprattutto, è musicalmente diverso dai “capitoli” precedenti. Adele sceglie di giocare con la scaletta; un po’ come se il forte dopo il forte restasse forte, ma il forte dopo il piano diventasse fortissimo!
E infatti, dal pianoforte “composto” di ‘Stilness, Stop’ (la semi-title track dell’album), si passa al rock colorato di ‘Need of Affirmation’, sesta traccia del disco, che è molto più simile alla precedente ‘If I Don’t Care’, canzone n. 4, piuttosto che a ‘Extra Episode’, che invece è molto più vicina ai suoni acustici di ‘Zoe’s Seeds’.
Insomma, l’album di Adele è un gioco di equilibri precari, e per questo affascinanti. Un mondo in cui passato e futuro si intrecciano, dando vita a quella semplicità, quasi essenziale, del presente. ‘stillness, stop: you have a right remember’ è un disco che non si limita a raccontare storie ma che ci parla dritto al cuore, e in cui Adele ritrova la sua “leggerezza”, quella leggerezza di cui parla Italo Calvino nelle sue ‘Lezioni americane’, e che non è quella di una piuma che cade, ma quella di un uccellino che continua, faticosamente, a volare.