Sethu: un viaggio tra luci e ombre con “tutti i colori del buio” 

Dalla scena punk-rap ligure a Sanremo, il primo album di Marco De Lauri esplora le profondità della psiche e le sfide della salute mentale

‘Tutti i colori del buio’, il primo album di Marco De Lauri – in arte Sethu – pubblicato da Carosello Records e prodotto con la collaborazione del fratello gemello Giorgio De Lauri – conosciuto come Jiz – è un viaggio che affonda le proprie radici nella sofferenza e nel desiderio di riscoprire la propria psiche. 

Nato a Savona nel 1997, Sethu sviluppa presto la propria identità artistica insieme al fratello, con cui inizia a fare musica e muovere i primi passi all’interno della scena punk-rap ligure. Nei primi anni, come racconta lo stesso Sethu, il suo stile è caratterizzato da testi malinconici, nei quali si riflette l’atmosfera della realtà provinciale savonese. 

“Savona è la città dove son cresciuto, che mi ha formato musicalmente e non. Ho un rapporto di amore e odio con il passato, perché sono sempre nostalgico della semplicità che c’era in una città più piccola come Savona. Anche se ai tempi mi stava molto stretta mi ha dato tanto“.

– Sethu
Sethu, foto di Claudia Campoli.

Crudo, scuro, inquieto: il primo Sethu è un misterioso animale notturno che, attraverso la sua musica, racconta una generazione che vive tra incertezze, ansie e paure per il futuro. 
Successivamente, la musica di Sethu e Jiz si evolve e diventa un mix di rabbia, tristezza ed euforia, capace di spaziare da momenti di intimità a intervalli di caos.

Copertina di ‘Spero ti renda triste…’, primo EP di Sethu.

Il primo EP, ‘Spero ti renda triste…’, esce nel 2018 e segna l’inizio ufficiale della loro carriera. Segue poi il successo dei singoli ‘Butterfly Knife’ e ‘Hotspot’, che presentano già uno stile metal-trap.

Nel 2020, Sethu passa alla scoperta di una trap più melodica con brani come ‘Blacklist’ e ‘Pioverà per sempre’, ma il vero salto di qualità arriva nel 2022, quando firma con Carosello Records e pubblica ‘Giro di notte’. Il brano ottiene un’ampia visibilità e consente all’artista di esibirsi, nello stesso anno, sul palco di Sanremo Giovani con ‘Sottoterra’. Grazie a questo brano Sethu si qualifica tra i primi sei talent in gara, accedendo di diritto al Festival nella categoria dei ‘Campioni’, durante il quale presenta ‘Cause perse’ e si classifica all’ultimo posto.

Nonostante la posizione – che spesso ha portato fortuna agli artisti che l’hanno occupata – questa esperienza segna uno dei momenti più belli della carriera di Sethu, portandolo ad aprire concerti per artisti del calibro di Pinguini Tattici Nucleari, Sfera Ebbasta, Geolier e Massimo Pericolo. Tuttavia, il successo ha un impatto significativo sulla sua salute mentale, che viene logorata dalle pressioni e dalle aspettative del momento. 

Dopo il periodo di grande intensità del Festival di Sanremo è arrivato il contraccolpo. Sul piano personale, strettamente legato alla carriera, ho fatto i conti con una serie di interrogativi: pur essendo entrato in gara con la giusta consapevolezza di essere il vero outsider dell’edizione e avendo sempre abbracciato il mio ultimo posto con orgoglio, mi si sono attivate tante paranoie legate ad aspettative e pressioni interiorizzate. Non riuscivo a essere felice fino in fondo dei traguardi che avevo raggiunto perché ero annebbiato da tutti quelli che invece non ero stato in grado di ottenere. Persino il rapporto con il mio gemello Jiz, con cui condivido tutto da sempre, era entrato in crisi. Verso la fine dell’estate del 2023 sono riaffiorati i primi episodi di depressione, tanto da decidere, sia io che Jiz, di tornare in terapia. È stata proprio la terapia a sbloccarci nella scrittura del disco“.

– Sethu

Le undici tracce di ‘tutti i colori del buio’ riflettono questo momento complesso in tutte le sfumature. 

“Nel giro di sei mesi abbiamo scritto ‘ragazzi perduti’, poi ‘per noia’ e così via, a sola eccezione di ‘troppo stanchi’ che conservavo con estrema cura da oltre due anni. Per la stesura del disco abbiamo smesso di andare in studio a favore della nostra cameretta, una dimensione più autentica e protetta: siamo tornati a registrare alla vecchia maniera, proprio come quando avevamo sedici anni e stavamo a Savona“.

– Sethu
Copertina di ‘tutti i colori del buio’, album di Sethu.

Uscito il 17 maggio durante la Mental Health Awareness Week l’album esplora diverse influenze, dall’hardcore punk al breakbeat, dal pop alle colonne sonore cinematografiche degli horror italiani degli anni Settanta. I testi sono arricchiti da citazioni di film come l’omonimo ‘Tutti i colori del buio’ di Sergio Martino e ‘The Lost Boys’ di Joel Schumacher, oltre che di artisti quali Club Dogo, i CCCP, Vasco Brondi e Kaos One, senza dimenticare i riferimenti poetici, uno su tutti Baudelaire. 

“Il brano a cui faccio riferimento a Baudelaire è “i ragazzi perduti”: ne cito una frase in particolare che è “sono il vampiro del mio cuore” e l’ho rielaborata nel testo di quella che è diventata una delle canzoni a cui tengo di più del mio album. Mi piace molto citare contenuti che provengono da altre arti, che non siano per forza la musica. In questo caso, ho preso un elemento dal mondo della poesia”.

– Sethu

L’artista ha collaborato con noti personaggi come ad esempio la creator Emma Galeotti, la cui voce apre proprio il brano ‘i ragazzi perduti’, il telecronista Carlo Vanzini nel pezzo ‘problemi’, e come dagli esordi, con il gemello Jiz. 

“Io e Jiz abbiamo sperimentato nuove sonorità cercando un approccio più sporco che ci permettesse di dare sfogo all’attitudine punk che ci contraddistingue. La novità più eclatante è la contaminazione breakbeat: siamo stati spesso ispirati dai Prodigy nella scelta di suoni più sporchi e meno “addomesticati”, attingendo dalla drum’n’bass, jungle e quel macro universo musicale che abbiamo reso personale con l’inserimento delle chitarre. Jiz infatti, in veste di producer, ha accentuato contrasti sonori e polarizzazioni che risultano a tratti spiazzanti e certamente meno delicate rispetto ai lavori precedenti“.

– Sethu
Sethu live al Mi Ami Festival.

Presentato dal vivo al Mi Ami Festival, ‘tutti i colori del buio’ ha subito dato il via al relativo tour estivo. Sul palco, Sethu rivela una personalità dirompente e performativa che contrasta con la sua immagine di ragazzo pacato e misterioso. 

“Prima di un concerto ho sempre il cuore in gola ma sul palco divento un altro. È l’unica dimensione in cui mi sento completamente me stesso“.

– Sethu

Questo tour mette in luce tutte le sfumature sonore ed emotive dell’album, dalle più abrasive alle più intime, accomunate da un’urgenza comunicativa che esplode in ogni esibizione live. La capacità di Sethu di connettersi con il pubblico attraverso la sua musica, affrontando temi personali e universali, lo rende un artista unico nel panorama musicale italiano. 

Fotografie di Agnese Carbone.

Con ‘tutti i colori del buio’ Sethu non racconta soltanto la sua storia, ma dà voce a una generazione che è alla ricerca della propria identità.

“Quest’album parla del buio che mi è caduto addosso e ne vuole mostrare le sfumature. La salute mentale e la depressione vengono viste come entità monolitiche, invece credo che esistano tante sfaccettature al loro interno che riflettono momenti diversissimi fra loro. Sono partito dalla mia esperienza personale, ma spero di parlare ai tantissimi ragazzi che vivono le stesse difficoltà“.

– Sethu

In un viaggio tra luci e ombre, ‘tutti i colori del buio’ è un racconto sincero e potente che non può lasciare indifferenti. E per rappresentarlo al meglio l’artista ha deciso di realizzare gli undici video dei vari brani contenuti nell’album interamente in bianco e nero e che presentano una serie di connessioni suggestive tra l’artista, il mondo e la natura che lo circondano. 

Sethu, foto di Claudia Campoli.

“I visual sono stati tutti realizzati da Claudia Campoli e hanno effettivamente dei richiami alla natura. In generale ‘tutti i colori del buio’ per me è un album che in qualche modo si inserisce in un contesto in cui la natura e il mondo circostante sono qualcosa di minaccioso. Nonostante i problemi personali, come quelli che racconto in ‘tutti i colori del buio’, il mondo va avanti imperterrito e a volte sembra vada troppo veloce per permetterci di restare al passo. Ad esempio, in ‘questa è la fine’ parlo molto di questo: del sentire che c’è qualcosa di più grande che non puoi controllare, di sentirsi smarriti, senza possibilità, di fronte a un futuro che sembra che ci stia scappando di mano. Come nel caso della crisi ambientale e climatica, sempre più un argomento scottante, passatemi il termine. In quanto persona che vive su questo pianeta, sono inevitabilmente sensibile a certe riflessioni e anche la mia parte creativa ne viene influenzata“.

– Sethu

E adesso, occhi puntati verso il futuro con una serie di progetti e collaborazioni sempre più prestigiose. 

“Stiamo lavorando già sulle prossime cose. Anzi, a dirla tutta non ci fermiamo mai del tutto. L’estate ci ha visto in giro per le date del tour e nuovi progetti. Siamo molto gasati di far sentire le nuove cose a cui stiamo lavorando, come è successo anche con “croci”, un brano realizzato con Sally Cruz che è andato ad arricchire ‘tutti i colori del buio’. Con Sally ci conosciamo da qualche anno e sono stato molto contento di lavorare con lei che è una ragazza molto talentuosa. I nostri stili si sono incastrati bene sulla traccia e penso sia venuta fuori una cosa veramente figa. Ma non è l’unica collaborazione che ho in mente“.

– Sethu
Sethu e Sally Cruz, foto di Claudia Campoli.

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