Salvatore Mannino, il doppiatore e content creator che sta spopolando su Tik Tok
Da ormai qualche anno TikTok ha smesso di essere identificato univocamente come “il social dei balletti con sottofondo musicale” grazie soprattutto a moltissimi talenti, artisti, attori e doppiatori, opinionisti e influencer che utilizzano la piattaforma come trampolino di lancio e come primo palcoscenico per farsi conoscere ed ascoltare. Sebbene infatti il trend dei balletti sia ancora un contenuto molto forte e presente nel social – motivo originario per cui era nato quando ancora si chiamava Musically -, è proprio l’istantaneità dei video, la loro fruibilità e la potenziale capacità di arrivare alla gente senza grandi mediazioni o filtri, ad aver fatto sì che TikTok venga scelto prima di altre piattaforme anche da coloro che sognano una carriera nel mondo dello spettacolo.
È questo il caso di Salvatore Mannino, giovane appassionato di recitazione e comicità, che proprio su TikTok sta iniziando a farsi conoscere e, tra imitazioni di famosi canali tv o situazioni assurde legate alla quotidianità e trattate con ironia, ha raggiunto più di duecentomila seguaci e ottenuto più di quattro milioni di likes. Not Yet Magazine ha voluto incontrarlo e ascoltare la sua storia per comprendere a fondo come sempre più giovani artisti sfruttino le piattaforme social per canalizzare il loro talento e trarne vantaggi anche in una prospettiva futura.
Partiamo dall’inizio. Parlaci di te, di come è nata la passione per la recitazione e di come hai iniziato a pubblicare video per esprimere il tuo talento.
Sono nato a Palermo ma all’età di quattro anni mi sono trasferito a Marghera e proprio qui vicino, a Mestre, lavoro tuttora come receptionist in un albergo. Ho da sempre avuto una grande passione per la recitazione: da bambino imitavo i cartoni animati, facevo spettacoli davanti al mio “pubblico immaginario” fino a quando non ho iniziato ad esibirmi come animatore nel centro estivo del mio patronato. Due anni fa mi sono avvicinato alla compagnia teatrale “Gli Apostrofi” e collaboro tuttora con loro in cortometraggi amatoriali. La mia avventura con i social è cominciata in realtà diversi anni fa, quando ho iniziato a pubblicare video su Facebook con il semplice intento di divertire in modo leggero ed ironico chi mi seguiva, senza troppo prendermi sul serio e trattando di situazioni quotidiane, cercando insomma di scatenare quella classica reazione del tipo: “Questo succede spesso anche a me!”.
Cosa è cambiato rispetto all’inizio e chi o cosa ti ha spinto a decidere di continuare a pubblicare video?
Diciamo che Facebook è stato lo step iniziale all’interno di un percorso a cui poi si sono susseguite altre piattaforme più in linea con i tempi dell’ironia e comicità che cerco di trasmettere nei miei contenuti. Ho imparato poi che Facebook non ti ricambia in termini di reazione immediata delle persone quanto possono fare piattaforme come Instagram o oggi ancora di più, Tik Tok.
Al tempo ero sicuramente meno attrezzato, meno conscio di ciò che la gente vuole e meno consapevole del migliore strumento per sfondare sul web. Oltre a questa consapevolezza, senza l’aiuto della mia fan numero uno – la mia ex ragazza – che continuamente mi ha spronato e incoraggiato a dare tutto me stesso, probabilmente avrei mollato molto prima. Caratterialmente sono una persona molto pigra o insicura, spesso mi sono chiesto “Salvo, ma chi te lo ha fatto fare?” e lei mi ha sempre saputo dare la risposta giusta per costringermi a rialzarmi dopo ogni caduta.
Parliamo di quello che ormai possiamo definire il tuo habitat naturale, Tik Tok: pensi che possa essere davvero un trampolino di lancio adatto a quei giovani artisti e talenti che vogliono sfondare nel mondo della recitazione?
Purtroppo, non credo che sia ancora visto benissimo da chiunque, dato che mantiene tuttora quell’etichetta di infantilità e mediocrità legata ai balletti con sottofondo musicale ma da un lato è anche giusto così: è una piattaforma libera dove la gente comune cerca di intrattenere come vuole e dove tutti sono liberi di esprimersi. Allo stesso tempo esistono persone con grande talento che sfruttano l’algoritmo di Tik Tok per farsi conoscere da più utenti possibili e penso che debba essere utilizzato nel modo giusto anche da chi sta dall’altra parte: quei professionisti che ricercano talenti.
Addentriamoci di più nei tuoi contenuti: i tuoi video trasmettono semplicità ed allegria in modo naturale e non risultano mai forzati per suscitare una risata ad ogni costo. Dove trovi ispirazione e cosa cerchi di esprimere nel momento in cui li reciti?
Sono sempre stato uno dalla battuta pronta e l’ho sempre voluta dire anche rischiando di non far ridere nessuno. Questo per dire che trovo naturale scoprire la facciata ironica, divertente e leggera che si nasconde dietro ogni argomento comune, dietro ogni situazione quotidiana ed è proprio la direzione che voglio far prendere ai miei contenuti: sono video molto corti, semplici, che intendono strappare un sorriso aggrappandosi a qualunque cosa può accadere a qualunque persona durante la sua giornata.
Credi che il mestiere del TikToker sia una prospettiva concreta per il futuro di molti giovani? Hai qualche consiglio per chi, pieno di talento e di buona volontà ma alle prime armi sulla piattaforma, voglia sfruttarne la potenzialità?
Credo che il futuro per un giovane debba necessariamente passare dalla coltivazione del suo talento, ad ogni costo. Il talento vince sempre. Oggi TikTok è la piattaforma più utilizzata per esprimersi e mettersi in mostra ma anni fa era YouTube e tra qualche anno potrebbe essere un’altra ancora. Quello che intendo dire è che, per quanto sia giusto sfruttare il social del momento, non sarà certo quello a generare dal nulla il nostro talento. Bisogna partire da una base, perseguire un obbiettivo e sfruttare al massimo ogni opportunità, concentrandosi su quello che sappiamo fare meglio e non solo sulla tattica per farlo vedere a più persone possibili.
Tra i canali che i giovani talenti utilizzano maggiormente per emergere c’è sicuramente anche quello del Talent Show. Hai mai provato a farti avanti in un programma televisivo?
Qualche anno fa ho effettivamente provato a partecipare ad Italia’s Got Talent ma non era andato come speravo: mi ero preparato un monologo comico che però non ha fatto molto ridere. Vuoi l’inesperienza, vuoi l’ansia da palcoscenico, è il rischio del mestiere e bisogna esserne consapevoli. Allo stesso tempo penso che, se viene affrontato nell’ottica giusta, il Talent Show può dare molta visibilità e valorizzare i partecipanti.
Ci sono stati, durante la tua breve ma intensa carriera, dei momenti di crisi in cui hai seriamente pensato di mollare tutto quello che avevi costruito?
I momenti di difficoltà ci sono sempre e mi aspetto di doverne affrontare tanti altri. Ne ho passati molti prima di sperimentare TikTok e per questo, come ho detto, devo molto alla mia ex ragazza che mi ha sempre spinto a dare di più. Dopo aver affrontato e superato quel periodo, a dirla tutta, non ho mai davvero più pensato di mollare e se dovessi dare un unico consiglio fondamentale a chi cerca di emergere grazie al proprio talento, gli direi: mai dimenticare da dove sei partito, mai dimenticare quei primi passi importanti e mai sottovalutarli, perché nel momento in cui il tuo talento inizierà ad emergere e le persone se ne accorgeranno, quei piccoli traguardi sembreranno così lontani ed al primo passo falso tenderai a demoralizzarti. L’autocritica è una componente importante ma senza dare la giusta riconoscenza ai nostri progressi non si può davvero migliorare.
Tornando alla tua esperienza con TikTok e ai numeri che stai raggiungendo, hai ricevuto qualche proposta di collaborazione grazie ai contenuti che posti ogni giorno?
In realtà non sono ancora così noto da ricevere solo proposte di collaborazione serie o importanti, la maggior parte era anzi il contrario, cioè molta gente che ti vuole truffare, che ti propone una collaborazione fittizia o ti promette qualsiasi cosa. L’importante è essere molto attenti ed analitici, indagare su chiunque ti proponga qualsiasi cosa, anche quando sembra presentare la proposta in modo impeccabile, soprattutto perché sono un ragazzo di ventiquattro anni che si gestisce da solo e deve avere mille occhi. Ho ricevuto poi delle proposte molto interessanti e motivanti, prima di tutto da Radio Stereo Città, ma anche dei prodotti da sponsorizzare ed un regista con cui sono in contatto per avviare una collaborazione.
Infatti, parlaci di più della tua collaborazione con Radio Stereo Città. Come è iniziata e come sta andando questa esperienza?
Tutto è iniziato in modo molto naturale e simpatico, non ho avuto alcun invito ufficiale e pomposo ma una semplice risposta ad una storia su Instagram dove lo speaker del programma Killer Combo di Radio Stereo Città, Mister Riki, mi informava di aver preso uno spezzone di un mio video e di averlo inserito nella trasmissione. Io ho apprezzato molto il fatto di avermi contattato, gli ho proposto di fare qualcosa insieme e così è iniziata la nostra collaborazione che va avanti tuttora. Nel caso ne aveste voglia, potete sentirmi in radio ogni giorno o nel sito di Radio Stereo Città dove caricano quotidianamente i podcast.
Beh, possiamo dire che, proprio per come è nata questa collaborazione, siamo davanti alla prova tangibile di come le piattaforme social – quando vengono usate per esprimere e veicolare un talento concreto – rappresentino davvero il primo palcoscenico di quella che, ci auguriamo, possa diventare una lunga carriera nel mondo dell’intrattenimento.
Grazie Salvo!