Riccardo Sanmartini, il filmmaker bolognese autodidatta dalla trasversale personalità artistica
Il percorso del giovane creativo che ha trovato nel videomaking la sintesi di tutti i mezzi espressivi sperimentati e ha ottenuto il riconoscimento internazionale trasmettendo il suo immaginario attraverso l’horror della tradizione americana
Bolognese di classe ’96, Riccardo Sanmartini è stato esposto all’arte sin da piccolo. I disegni della madre sono stati una prima influenza, evolutasi nella ricerca incalzante di una modalità di espressione da parte di un Riccardo giovane e curioso.
“Vedendo mia madre passare le giornate a disegnare ho iniziato a fare lo stesso, ma con soggetti diversi: da grande fan degli anime giapponesi disegnavo e inventavo storie a fumetti, in un primo tempo ricopiando personaggi già esistenti, poi inventandone di miei“.
– Riccardo Sanmartini
Fumetti e pittura sono stati medium di passaggio – a cui ha contribuito anche la vicinanza con lo zio, pittore emiliano conosciuto per i suoi dipinti d’ambientazione bucolica – superati poi dalla scrittura, dalla fotografia e, in ultimo, dal videomaking, che costituisce per l’artista un compromesso tra tutti i mezzi espressivi precedentemente indagati.
Sanmartini, in arte Samma, cercava un modo diretto per raccontare storie, i cui temi e ambientazioni appartenevano – e appartengono tutt’ora – principalmente al mondo horror.
“Sono affascinato da tutto ciò che deriva dal paranormale, dal rapporto con la morte, le proprie paure e tutto ciò a cui non è ancora stata data una spiegazione che mi permette di vedere le cose a modo mio“.
– Riccardo Sanmartini
Il formato del cortometraggio si è rivelato adatto ad una presentazione immediata e curata al contempo delle idee del regista bolognese. Ad oggi i corti di genere horror sono le produzioni predilette da Riccardo, cui si dedica parallelamente a numerosi progetti di visual per video musicali e pubblicitari.
Insieme ad alcuni sketch diretti per The Crius, un collettivo di video creators dallo stile leggero e simpatico, il carnet di Sanmartini vanta cinque cortometraggi di crescente successo, visionabili sul suo sito e sul suo canale youtube.
Fra questi ‘Amy’s Toys’ spicca per le sue nomination a cinque concorsi cinematografici internazionali. Dei pochi minuti, a volte secondi, in cui si svolge la trama, sono protagonisti personaggi ispirati all’universo di Stephen King, che vivono e interagiscono con ambienti inquietanti, freddamente illuminati, per i quali Sanmartini ricerca un’estetica Fincheriana: si definisce infatti affascinato dal “cliché americano”.
Non viene tralasciata una fondamentale componente emotiva, accentuata dalla musica e dalle inquadrature.
Questi elementi sono ravvisabili anche nell’ultimo corto intitolato ‘Exspiravit’, uno scorcio nella quotidianità di una donna malata di cancro al seno, che lentamente si sente allontanata da ciò che le è più caro.
Riccardo ha seguito una formazione da autodidatta, non tradizionale nel suo ambiente, in cui ha svolto un ruolo fondamentale la piattaforma Youtube, come lui stesso racconta:
“Penso che YouTube sia un’ottima piattaforma per imparare questo mestiere perché permette di scoprire tecniche e tecnologie da ogni parte del mondo dandoti gli strumenti necessari per iniziare a sperimentare le tue idee personali“.
– Riccardo Sanmartini
Questo approccio non accademico ha permesso al giovane regista di cimentarsi con vari strumenti e di dare sfogo alla propria creatività.
Ancora in fase di scoperta e ricerca creativa, Samma è spinto da una passione che lo porta ad esplorare e lavorare con costanza per migliorare la propria arte. Il regista coltiva il desiderio di trovare nel futuro un team, insieme al quale portare a termine il suo grande obiettivo: non smettere di sperimentare, per esprimere con crescente maestria la propria visione.