Nil e Karin Romano: una sinergia pittorica amplificata dal legame di sangue
Il duo che dona agli spettatori visioni dalle tonalità gotiche per narrare di sentimenti profondi e condivisi
Pittrici gemelle con sede a Tel Aviv, Nil e Karin Romano hanno guadagnato in poco tempo un posto nel panorama artistico internazionale. Il percorso creativo del duo trova origine nel campo dell’abbigliamento; sperimentare con toppe e giacche di pelle ha permesso alle sorelle di scoprire il proprio estro e la vocazione artistica.
L’approccio di Nil e Karin all’arte figurativa è avvenuto in seguito ad un lungo periodo di depressione e conseguente isolamento vissuto insieme, durante il quale comunicare le proprie emozioni era diventato fondamentale ma sempre nel rispetto dell’esigenza di non sfidare la loro naturale tendenza all’introversione. Una volta entrate in confidenza con la pratica, le Romano vi si sono immerse profondamente ed ora dipingere e creare costituisce grande parte della loro quotidianità: non esitano a definirsi “hard workers”.
Le pittrici autodidatte non si sono trattenute dal costruire uno stile proprio, fortemente distintivo, dove le protagoniste sono figure principalmente femminili, androgine o queer, fra cui spesso compaiono Nil e Karin stesse. Nei dipinti vengono esplorate le relazioni fra i soggetti, spesso colti in quello che pare il consumarsi di rituali, danze macabre, in scenari prevalentemente interni dai colori decisi ma cupi.
L’intento pittorico delle Romano è di dare forma fisica ad emozioni intime e recondite, cui sono state a lungo soggette, esplorate da entrambe in una dimensione profondamente personale. Nella loro produzione artistica scelgono di non limitarsi al classico “olio su tela” – che pur rappresenta una parte consistente dei loro lavori – ma di sperimentare tecniche alternative quali collage, incisioni e disegno inchiostro su carta. Pur allontanandosi dalla prospettiva convenzionale, una marcata disposizione geometrica caratterizza i dipinti, e combinata ad una composizione complessa ma armonica, ha come risultato un’apoteosi di dettagli ottimamente strutturata, che risulta naturale all’occhio.
I quadri di Nil e Karin attraggono e ipnotizzano: la contrapposizione tra forme sinuose e geometrie in sfondo, come canto di sirena, richiama l’occhio e lo accompagna nella ricerca dei numerosi simboli. Proprio questi particolari, nascosti in piena vista in scene dall’accentuato carattere surrealista, sono l’ingrediente segreto di una rappresentazione efficace del caos esistenziale. Particolare attenzione è dedicata agli edifici o alle stanze che incorniciano la Babilonia raccontata nei dipinti: sono riconoscibili influenze musulmane, elementi di Art nouveau e miniaturismo persiano.
Il gusto delle opere Romano spazia dal Gotico all’Espressionismo tedesco; demoni, creature bicefale, figure zoomorfe popolano le tele come fossero uscite da un set di tarocchi per interagire alla guisa degli esseri di Hieronymus Bosch. È però il cinema ad ispirare ed affascinare maggiormente le sorelle, grazie alla forte carica emotiva trasmessa dalle pellicole, che entrambe sembrano percepire vivamente.
Le due pittrici hanno già partecipato a numerose esposizioni e presentato tre mostre personali a Tel Aviv. Il loro sogno è quello di esporre in città come Londra, Berlino, New York o Tokyo: luoghi di scambio, caotiche e aperte ad accogliere avanguardie artistiche, capitali dove il sogno di espandersi oltre ai propri confini può diventare realtà.