Michele Costante e il suo viaggio alla ricerca della massima espressione artistica
Beh, diciamo che più che un vero viaggio è stata un’avventura tra musica dance, architettura e art direction, fino ad approdare al tatuaggio. Il comune denominatore però è sempre stato lo stesso: la ricerca di un proprio linguaggio con cui descrivere e descrivere, stati d’animo e le idee che gli passano per la mente.
Nato e vissuto a Castellana Grotte in provincia di Bari, Michele Costante ha cercato di scrollarsi di dosso la timidezza e l’incertezza che da giovani è inevitabile provare.
La prima forma espressiva da cui viene tremendamente rapito è la musica, in particolare modo la musica dance. È durante gli anni ’90 che Michele, non ancora maggiorenne, inizia a lavorare come DJ.
Si tratta di un’esperienza importante dove, dal principio, Michele si sente in grado di crescere ed esprimersi pienamente. Soprattutto però, è un primo passo per evadere con creatività ed consultare orizzonti nuovi.
Compiuti i diciott’anni e conclusosi il periodo delle scuole e delle discoteche – che comunque continua a portare avanti per qualche anno come hobby – decide di iscriversi ad Architettura, seconda forma d’arte da cui rimane catturato.
Comincia così la sua formazione geometrica e minimale che lo aiuterà nei primi anni da tatuatore professionista.
Dopo la laurea in Architettura, da Bari Michele si trasferisce a Milano e trova lavoro come Art Director alla FCB, un’importantissima agenzia di comunicazione avente sedi sparse in tutto il mondo. Dopo tre anni di lavoro come Art Director, Michele capisce che anche quella esperienza era arrivata al capolinea e sente la necessità di tornare a casa.
Come per magia, una volta tornato a casa l’illuminazione è stata lampante: il viaggio che l’aveva portato a vivere di musica, architettura e direzione pubblicitaria nella turbolenta Milano e volto alla ricerca della massima espressione artistica, poteva finire solo e unicamente con una semplice meta: se stesso.
Dopo anni e anni di esplorazione per trovare la chiave della propria espressione artistica, Michele si rende conto che questa era sempre stata lì con lui, dentro di lui. Forse, proprio nella sua pelle.
Da tempo attratto da questa affascinantissima forma d’arte, ci spiega che Milano ha comunque giocato un ruolo decisivo nell’origine di questa illuminazione. È stato proprio qui infatti che Michele ha trovato terra fertile, ricevendo una tale quantità di input che – anche inconsciamente – lo hanno probabilmente spinto a percorrere questa nuova strada, liberandosi dei freni e pregiudizi che si portava dietro.
Da qualche anno a questa parte continua a realizzare nuovi tatuaggi giorno dopo giorno e sente finalmente di aver trovato la strada giusta per canalizzare quell’impulso creativo che si porta dentro sin da quando ha memoria.