Lucia Di Mattia: catturare l’essenza della performance

La fotografa dall’estetica nostalgica e cupa che trasforma la musica in immagine

Immagina di essere al concerto di uno dei tuoi artisti preferiti, mentre salti nella folla con la tua macchina fotografica appesa al collo ti viene concesso il pass per entrare nel pit – il settore sotto palco – per immortalare l’evento. Inizi a scattare e colpo di fulmine: capisci che quella è la tua strada e non potrai più farne a meno.

Questa è la storia di Lucia Di Mattia, una ragazza di ventotto anni, che da quel momento realizza che nessuna altra attività le avrebbe potuto dare più energia ed entusiasmo, tanto da decidere di dedicarsi completamente alla fotografia di musica.

Ma il suo percorso inizia subito dopo essersi laureata in Arti e Spettacolo alla Sapienza di Roma, quando Lucia decide di dilettarsi con il mezzo fotografico. Durante gli anni di formazione, trascorsi in giro per il mondo, ha l’occasione di scattare in alcuni dei locali più famosi della scena musicale e di collaborare con Elisabetta Canalis a Los Angeles. 

Lucia Di Mattia.

Lucia ama definirsi una narratrice visiva, infatti il suo lavoro fotografico trova essenza nella narrazione; questo potente desiderio di raccontare lo deve ai suoi studi sul cinema e alla connessione emozionale che lei trova nella musica. Convinta della potenzialità espressiva che ogni foto possiede, riesce a catturare non solo l’aspetto esteriore degli artisti, ma in particolare carattere e anima di quella che è la loro performance, concentrandosi sulla personalità di ogni singolo e restituendo forza all’immagine.

Elisabetta Canalis.
Tony Effe.
Diego Naska.

Lucia Di Mattia sostiene che la vera essenza della sua fotografia risieda in gran parte nella passione per la musica, ed è suo intento riuscire a tradurre quest’arte in quella fotografica. Fonti d’ispirazione diventano visioni cinematografiche legate ad artisti che hanno fatto la storia, da cui rivela di aver inevitabilmente tratto questa estetica, da lei definita un po’ nostalgica, degli inserti di riprese vecchio stile, dal sapore a tratti cupo, nonostante questo sia in contrapposizione con l’abituale visione fotografica dei concerti dai colori molto luminosi e accesi. Tra i suoi modelli di riferimento contemporanei spunta il nome di Tommaso Biagetti, fotografo che lavora con alcuni dei nomi più alti della musica italiana.

Achille Lauro.
Gemitaiz.

Come ogni professione nasconde delle criticità: l’artista sottolinea quelle correlate al suo lavoro, a partire dai rapporti con le persone. Racconta, per esempio, che le è capitato di vivere situazioni spiacevoli, specialmente nei primi tempi, quando è stata fraintesa la sua richiesta di un pass fotografico per un espediente salta-fila. Altro aspetto importante che riguarda questo mestiere, ci dice la fotografa, è il rapporto tra creazione artistica e privacy dell’artista stesso. È importante possedere un certo tipo di sensibilità e di rispetto, in modo che lo scatto non sia un semplice trofeo ma un momento intenso di connessione con il musicista, in cui si evince il suo forte coinvolgimento.

Yungblud.
Tedua.
Tove Lo.

Il fulcro di ogni sua fotografia è l’autenticità, la motivazione per cui fa del live il suo punto di forza, il qui ed ora, l’attimo da catturare e che non sarà mai più uguale al primo anche se ripetuto. Un qualcosa che, come afferma Lucia, non contempli il retake e che sia testimonianza delle emozioni di chi ha vissuto il momento o crei immaginari per chi, invece, non ha potuto assistervi. Il 2023 è stato decisamente l’anno più produttivo per la fotografa e ha fruttato collaborazioni con importanti artisti del panorama Italiano come Salmo, Gemitaiz, Capo Plaza, Massimo Pericolo, Tony Effe, Frah Quintale, Ernia, Bresh, Diego Naska, ma anche con personalità internazionali come Tove Lo, Yungblud e Loyle Carner. Pensando al futuro della sua carriera, Lucia desidera consolidare la sua posizione nel mondo della fotografia musicale, arrivando a lavorare per un intero progetto di un artista o una band per quanto riguarda la parte visual e dedicarsi a produzioni di documentazione, immortalando gli aspetti più autentici della scena musicale.

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Adele Di Lorenzo nasce a Fasano nel 2006. Appassionata di moda e fashion design, frequenta il liceo artistico di Monopoli, in provincia di Bari, seguendo l'indirizzo di design del tessuto e della moda. Mentre è intenta ad ultimare gli studi segue privatamente corsi di taglio e cucito presso l’Atelier Carla Caroli a Fasano, e coltivando una forte passione per la scrittura, attualmente pubblica articoli su Not Yet Magazine. La moda la studia, la pratica, e ne scrive: una vera passione!

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