L’arte multimediale di Miro: contaminazioni tra digitale e immaginario creativo

L’artista Michele Ronchetti ritrova la natura attraverso il dialogo tra tecnologia e umanità

Un viaggio che esplora le intersezioni tra suoni, immagini e tecnologie con l’obiettivo di instaurare un dialogo continuo tra il presente e le infinite possibilità del domani. Bastano poche parole per riassumere il fascino delle creazioni del creatore multimediale Michele Ronchetti, in arte Miro.

L’artista classe ’94 si dedica con passione alla rappresentazione visiva attraverso strumenti tecnologici avanzati, a partire dalla grafica 3D e dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Mi ispiro al concetto di “inconscio tecnologico” che descrive l’importanza di approcciare la tecnologia con curiosità e sperimentazione. Questo criterio permette di scoprire nuove possibilità e di sviluppare workflow innovativi. La ricerca è, quindi, non solo importante, ma assolutamente fondamentale per il mio lavoro“.

– Miro

Gli studi intrapresi a Firenze presso il Dipartimento di Architettura, con specializzazione in disegno industriale, influiscono in maniera indiretta sulla crescita professionale di Miro, lasciandogli il tempo e la libertà di approfondire una serie di tecniche avanzate in maniera autodidatta.

Le ricerche online, inoltre, gli permettono di ampliare ulteriormente le sue capacità e la visione artistica e di apprendere nuovi sistemi come, ad esempio, la modellazione organica, ovvero una tecnica che permette di realizzare in 3D figure complesse e naturali che comprendono curvature o forme morbide.

Grazie a questa forte passione, Ronchetti inizia poi ad affiancare agenzie e brand come consulente e direttore creativo, per creare campagne visive che, oltre ad essere affascinanti esteticamente, spingono l’osservatore a interrogarsi sul ruolo dell’innovazione e dell’evoluzione tecnologica nella società contemporanea. Tra tutte le collaborazioni avute con diverse istituzioni culturali, tra cui quelle con i comuni di Modena e Milano, oltre a enti regionali come la Regione Lombardia e l’Emilia-Romagna, ha avuto particolarmente rilievo l’esperienza presso Ex-Albergo Diurno a Modena.

“Questo progetto mi ha permesso di crescere professionalmente e di acquisire una maggiore consapevolezza del valore del mio lavoro, sia a livello artistico che culturale“.

– Miro

Oltre al lavoro commissionato, Miro si dedica a progetti personali che sperimentano nuove forme di espressione artistica, ispirate dalla visione transumanista di superare i limiti umani tramite la tecnologia. Un esempio è dato dalla realizzazione del cortometraggio ‘Oltre Orizzonte’ realizzato interamente utilizzando l’intelligenza artificiale e guidato da una serie di prompt umani che hanno giocato un ruolo cruciale nel processo creativo. 

Nel corto, la tecnologia viene vista come uno strumento utile all’uomo per elevarsi, superare le proprie limitazioni e ritrovare un equilibrio con la natura. Lo scopo è quello di proporre una visione dell’avvenire in cui umanità e tecnologia si evolvono insieme in un rapporto simbiotico. 

Tuttavia, il risultato non si esaurisce nel corto stesso, l’ideatore ritiene infatti l’opera un lavoro dinamico in continua evoluzione. Per quanto riguarda il futuro, Michele non esclude di realizzare progetti di respiro internazionale e fuori dal Paese d’origine, ma sogna di riuscire a farsi spazio e creare qualcosa di significativo in Italia.  

“Guardo all’estero come a un’opportunità di espansione e crescita ma non escludo la possibilità di costruire qualcosa di importante in Italia, sperando che possa essere allo stesso tempo rilevante anche a livello internazionale“.

– Miro

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