La dualità dell’anima artistica di Gabriel Tesserolli
La storia del fotografo brasiliano tra scatti naturalistici e composizioni architettoniche
Gabriel Tesserolli rappresenta il perfetto esempio di un artista che crea per via di una stretta ed impellente esigenza comunicativa, al quale poi, solo in un secondo momento, possono essere addotte motivazioni che fondono la sua arte alla sua esperienza di vita e che aiutano, quindi, ad inquadrare cosa si cela sotto i suoi scatti.
Da sempre con le idee molto chiare, Gabriel pensava alla fotografia anche quando la sua giovanissima età gli imponeva lo studio e le attività consone ad un bambino.
È stata probabilmente la sua natura avventuriera e la grande fortuna di aver avuto una famiglia che lo capiva e sosteneva – primo su tutti il padre che con lui condivide la passione per la fotografia – a permettergli di prendere il volo fin dalla tenera età e di sperimentare situazioni che lo avrebbero poi forgiato nel carattere: viaggi, campeggi, tracking, immersioni.
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È così che si genera e si espande in lui quella che sembra essere la prima metà della sua anima duale. Anche dai suoi scatti, infatti, è lampante l’attaccamento alla natura. Con colori prevalentemente caldi e mai manchevoli di movimento e dinamicità, le sue fotografie naturalistiche sorprendono per il tocco vintage e l’estrema attenzione al bilanciamento geometrico e cromatico.
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Quando si tratta della natura, il soggetto animato non sembra per lui essere assolutamente necessario, ma quando è presente risulta totalmente inglobato al contesto, rispettoso della sacralità del luogo.
L’esordio della seconda metà della sua anima è fortemente segnato dalla permanenza dalla durata di cinque mesi a New York, dove Gabriel si reca per imparare l’inglese. Qui, infatti, si ritrova in un contesto totalizzante ed estremamente differente da quello di provenienza: Rio de Janeiro. Una fotografia più architettonica, moderna, ne testimonia il passaggio e l’influenza.
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Una volta di ritorno in Brasile riceve l’offerta come filmmaker, fotografo e editor di un progetto di viaggio che accetta con grande entusiasmo, rappresentando per lui la fusione di alcune tra le sue più grandi passioni: viaggiare e creare contenuti. Questa esperienza gli permette di crescere in quanto artista perfezionando la fotografia di lifestyle e naturalistica, ma senza trascurare, al contempo, quella più compositiva nella quale può scatenarsi avendo l’opportunità di soggiornare in alcuni tra gli Hotel più belli del mondo.
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La dualità della sua anima si sedimenta e arriva a rappresentare l’elemento che maggiormente caratterizza Gabriel Tesserolli, un filo conduttore che lo porta dalla sua genesi in quanto artista ad oggi e che, probabilmente, lo accompagnerà sempre.
Lui stesso parla di obiettivi che rimangono quelli che si era prefissato da bambino, ma di aver anche capito, grazie ad alcune esperienze, di voler fare la differenza proprio tramite la fotografia:
“Dopo essere andato in Amazzonia un po’ di volte per girare un documentario per promuovere un accesso ad una fonte sicura di acqua, ho cambiato la mia prospettiva rispetto a quali punti il mio lavoro può raggiungere”.
– Gabriel Tesserolli
La collaborazione per questo progetto con l’organizzazione Água Camelo non gli impedisce, però, di continuare anche a focalizzarsi sull’altro lato artistico che tanto lo appassiona, collaborando con importanti Hotel come Belmond Copacabana Palace e Janeiro Hotel e sbizzarrendosi sul lato più architettonico e di interior design.
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Gabriel confessa di aver sempre cercato di capire quale fosse il suo posto in quanto fotografo, ma proprio la sua dinamicità e versatilità gli permettono di posizionarsi su più linee mantenendo uno stile ben definito e riconoscibile, dandogli la possibilità, quindi, di esprimere le due parti che compongono la sua anima e, chissà, forse anche di più.
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