Isotta Fiorenzi e il successo al Fano Film Festival
“Di mille secoli” un cortometraggio per esorcizzare il dolore e ricordare le proprie origini.
Isotta Fiorenzi nasce a Osimo nel 1995 e frequenta la Nuova Accademia delle Belle Arti di Milano, conseguendo una laurea a pieni voti in Media Design e Arti Multimediali nel febbraio 2020, grazie al progetto “Di mille secoli” – Uno sguardo sul cinema contemplativo.
È proprio durante il corso dei suoi studi che Isotta sviluppa una forte passione per quel che riguarda il mondo della regia e della produzione cinematografica; passione che la porterà, partendo dalla sua tesi di ricerca sul cinema contemplativo, declinato secondo l’esperienza e la visione dei più rilevanti registi internazionali, a sviluppare il cortometraggio che vincerà nell’ottobre 2020 il premio come “Miglior film di autore marchigiano” alla XXXII edizione del Fano film Festival.
Il successo di questo film non è però da ricercarsi solamente nel forte legame tra la giovane autrice e le tradizioni della sua terra, anzi, prima ancora di soffermarsi su ciò che viene raffigurato — dalla forza del mare Adriatico con i suoi pescatori, alle grotte delle coste marchigiane, dall’avanzata delle tartarughe alla quotidianità di un caseificio di Parmigiano Reggiano — viene naturale notare il modo in cui queste scene vengono rappresentate sullo schermo: “Di mille secoli” infatti, è
caratterizzato dalla potenza di una fotografia tanto curata quanto delicata, dal sapore piacevolmente vintage e il retrogusto inequivocabilmente nostalgico che tradisce le origini catartiche del corto.
“Di mille secoli” è ispirato ad un’omonima poesia scritta dalla regista nel 2013 in seguito ad un lutto, ragione che ha portato ad esprimere la vera forza di questo film in un gioco di contrasti tra la staticità delle immagini e la forza dinamica della rievocazione del ricordo, trasformando la pellicola in una sorta di documentario, un viaggio introspettivo attraverso i luoghi che hanno caratterizzato la vita dell’autrice facendolo diventare per definizione della stessa:
“L’esorcizzazione della perdita così come per natura il ricordo stesso.”
“L’esorcizzazione della perdita così come per natura il ricordo stesso.”
– Isotta Fiorenzi