Il mondo onirico e viscerale di Tony Scorpioni, il cantautore che trasforma natura ed emozioni in musica
Con il suo album ‘Nave Spaziale’, Tony Scorpioni continua a rompere gli schemi portando l’ascoltatore in un universo sonoro che fonde introspezione e realtà, natura e storie d’amore
Tony Scorpioni è una di quelle rare voci che non hanno paura di rompere gli schemi. Il suo percorso comincia nel 2021 con i produttori Tonico70 e Magico di Notte, realizzando i primi sei brani, e poi insieme all’etichetta Funclab Records inizia a sperimentare con pop, elettronica e sonorità oniriche, senza mai allontanarsi dal suo profondo legame con l’amore e la natura.
Cresciuto immerso in un’ampia gamma di influenze artistiche – musica, moda e arte – Tony Scorpioni ha sempre mantenuto un approccio viscerale e romantico che si riflette nei suoi testi e nelle sue melodie.
Con il suo album di debutto ‘Nave Spaziale’, uscito nel 2023, Tony ha dimostrato di essere un cantautore che non si accontenta di smussare gli angoli per rendere la sua musica più accessibile. Al contrario, in quanto artista che non teme osare, sperimentare e andare controcorrente, preferisce affilare quegli angoli esplorando spazi sonori inquietanti ma accattivanti in cui l’inaspettato regna sovrano. Questo approccio audace è evidente in singoli come ‘Scorpione Nero’ o ‘Passepartout’, dove clubbing e melodie pop si fondono con suoni orientali dando vita ad atmosfere surreali.
La musica di Tony Scorpioni si ispira alla natura, al cosmo e al mondo animale, elementi centrali nella sua espressione creativa. Lo scorpione, il suo animale guida, rappresenta per lui una metafora complessa: piccolo ma potente, enigmatico ma affascinante. Questa simbologia si riflette nei suoi testi, dove spesso l’amore e il dolore convivono offrendo al pubblico un’esperienza emotiva che tocca corde profonde.
Uno degli aspetti più interessanti del lavoro di Tony è il modo in cui costruisce un universo narrativo: ogni canzone è una finestra su un mondo che combina elementi di realtà e sogno, intrecciando storie di amore, guerra, natura e introspezione.
Con brani come ‘Senza l’altra Metà’ e ‘Latte e Menta’ esplora temi universali quali il desiderio di connessione e la lotta interiore contro il lato oscuro dell’anima.
La sua musica è profondamente personale, ma riesce a parlare a chiunque sia disposto a esplorare il proprio mondo interiore.
L’artista, che si definisce “uno degli ultimi romantici”, trasmette attraverso la sua arte una visione profondamente umana e naturale del mondo. La sua relazione con la natura non è solo tematica, ma si manifesta anche nell’estetica e nell’energia della sua produzione musicale. Per Tony, la natura è fonte di ispirazione e rifugio, una costante che si ritrova nei suoi testi e nei suoi paesaggi sonori, dove mare, cielo e terra si fondono con emozioni e visioni.
Con questo numero dedicato alla natura e al rapporto che le menti creative hanno con essa, Tony Scorpioni si presenta come l’esempio perfetto di un artista che abbraccia questo tema in modo unico e autentico. La sua capacità di mescolare il mondo naturale con quello emotivo e di tradurlo in musica lo rende una voce fuori dal coro, in grado di trasportare il pubblico in un viaggio stroboscopico e ricco di sfumature.
In che modo si riflette la tua formazione artistica che include moda, design e altre forme di arte visive nel tuo modo di fare musica?
È tutto molto naturale, avviene in maniera spontanea. Dopo aver spaziato in vari ambiti per tanti anni, alla scoperta del mio universo interiore, ho capito di avere un’unica necessità: quella di dover esprimere la mia visione attraverso l’arte, in ogni sua forma. Tra queste principalmente c’è la musica, e con essa riesco ad esprimere al meglio il mio mondo astratto.
Il tuo album ‘Nave Spaziale’ sfida le aspettative convenzionali e – come può suggerire il titolo – porta chi ha il piacere di ascoltarlo su un altro pianeta, un universo sonoro moderno e sperimentale. Come descriveresti il processo creativo che ha portato alla realizzazione di questo progetto?
Un istinto primordiale. Cerco di spiegarmi meglio: ho sperimentato in maniera autentica col bisogno di dover esprimere alcuni concetti alla base della mia anima.
Ho avuto anche la fortuna di collaborare con persone che hanno reso tutto fluido e spontaneo, rendendo questo un viaggio fatto di sonorità e vibrazioni veramente spaziale.
In brani come ‘Passepartout’ e ‘Senza l’altra metà’ esplori l’interiorità e le relazioni umane. Come influiscono le tue esperienze personali nel dare forma a questi temi, e quanto è importante per te il lato emotivo della tua musica?
È fondamentale: senza trarre beneficio dall’emotività espressa da disagi o gioie, non potrei essere un artista. ‘Senza l’altra metà’ racconta di un momento di sofferenza che ho passato, e credo di essere riuscito a trascrivere perfettamente ciò che ho provato sulla mia pelle e che molte persone si ritrovano a vivere. Una delle caratteristiche dell’arte è appunto il riflesso dell’emotività.
Il tema dell’amore, spesso con sfumature nostalgiche e dolorose, è ricorrente nei tuoi testi. Quando scrivi di storie romantiche c’è sempre qualcosa di specifico che ti spinge a mettere nero su bianco quelle emozioni?
Mi rifaccio alla risposta precedente, aggiungendo che oltre al lato emotivo c’è una forte malinconia nostalgica che mi accompagna e che sento il bisogno di esprimere. Non riesco ad essere superficiale e cerco sempre di approfondire qualsiasi concetto (soprattutto se si tratta di amore), ma se andassi avanti questa mia risposta diventerebbe un capitolo intero *dice sorridendo*.
La tua musica trasmette una connessione forte e viscerale con la natura, non solo come fonte di ispirazione ma anche come simbolo. Come riesci a tradurre l’energia primordiale degli elementi naturali e degli animali – come l’acqua, il fuoco, o lo scorpione – in suoni e atmosfere musicali?
Da piccolo ho vissuto molto tempo a contatto con la natura, principalmente con il mare, e da lì ho iniziato ad esplorare le cose piu affascinanti, paurose e magnifiche che la madre di tutte le madri ci ha donato. Ad oggi, tutto questo mi affascina ancora come quando ero un bambino, e da allora influenza costantemente il mio percorso creativo.
Anche gli animali sono un punto fondamentale per il mio percorso: potrei definirli i miei “Santi protettori”, li trovo magnifici. Uno in particolare, il mio personale pitone reale che ho chiamato Merlino.
Hai collaborato con diversi dj per la tua ultima raccolta ‘Eukaryota Remixes’, una rivisitazione techno di quattro tracce tratte da ‘Nave Spaziale’. Com’è stato reinterpretare dei tuoi brani e cosa ti ha spinto a esplorare nuovi suoni attraverso queste collaborazioni?
Il mio è un progetto molto aperto alla sperimentazione, non seguo degli schemi predefiniti ma vado un po’ dove mi porta il cuore. Con ‘Eukaryota Remixes’ ho voluto sperimentare al cento per cento la visone di altri quattro producer (Rookley, Fenoaltea, HotKowsky e Lorenzo Bitw) di cui ho molta stima, e devo dire che sono rimasto molto entusiasta del risultato. Ognuno ha saputo costruire al meglio il prorpio ambiente ed io mi ci sono ritrovato alla perfezione.
Infine, hai qualche progetto recente o all’orizzonte di cui puoi parlarci?
Certamente. I primi di Novembre è uscito un video di una live in band, fatta dal collettivo Anonima Project per presentare il nuovo singolo che è uscito subito dopo sulle varie piattaforme, mentre il 17 dicembre ho collaborato con Lorenzo Morresi per il brano ‘Neon’. Dopo di che partiremo per un breve tour nel 2025: non vedo l’ora di suonare, oltretutto stiamo lavorando a tanta musica nuova e tante cose magnetiche.