‘Glanceless’, di Francesco Privitera
‘Glanceless’ – letteralmente “senza sguardo” – è l’ultima collezione del giovane fashion designer Francesco Privitera che, riprendendo le tradizioni e i colori siciliani delle sue origini e osservandoli da un punto di vista innovativo, vuole trasmettere l’idea di un mondo governato dalla fantasia in cui ognuno è libero di essere la versione migliore e più sincera di se stesso.
La passione di Francesco nasce nella tenera età quando osservava la nonna realizzare abiti, capi in maglia e lavori all’uncinetto. L’arte dell’uncinetto e quei semplici gesti conquistano il giovanissimo artista e fanno crescere in lui la passione per l’arte e la sua capacità espressiva che trova piena realizzazione con gli studi liceali.
Francesco trova così una via di fuga da un mondo di regole e restrizioni e con la fine del liceo si iscrive all’istituto Marangoni di Milano, lasciandosi alle spalle la vita che aveva vissuto fino a quel momento nella sua terra, la Sicilia per l’appunto.
Durante il suo percorso universitario sceglie di intraprendere l’indirizzo di Womenswear, creando collezione ispirate ai grandi artisti del passato: dall’arte greca a Andy Warhol.
Negli anni Francesco matura la sua visione artistica e abbatte tutte le barriere che in passato lo hanno fatto sentire bizzarro, esprimendo finalmente la sua visione del mondo.
In una società in cui dominano apparenza e filtri, Francesco propone una nuova visione priva di giudizio e che invita ad osservare le cose non per come sono ma per come potrebbero essere.
Sognare è infatti la parola chiave dell’intera collezione.
Il designer propone abiti che sono frutto della fantasia, dell’immaginario e della visione del giovane artista: capi destrutturati, dotati di forme nuove ispirate – in parte – al movimento artistico del Dadaismo. Non si tratta infatti di semplici abiti, ma vere e proprie opere d’arte che tutti, uomini e donne, possono indossare, sentendosi liberi di essere chi vogliono e quando vogliono.
Anche l’editoriale nato per promuovere la collezione ruota intorno al concetto del sogno: evocando atmosfere oniriche alla Giorgio de Chirico, abiti e modelle sono avvolti in una patina di mistero riuscita sapientemente grazie alla fotografia di Giorgio Figini, fotografo milanese che sviluppa i suoi rullini digitali sul concetto di rappresentazione pittorica della realtà. Le tonalità dell’editoriale sono gravi, ma vivide e intense. Gli abiti risultano eccessivamente saturi e i volumi vengono accentuati da giochi di ombre e contrapposizioni cromatiche. Certo ha avuto un ruolo fondamentale Eleonora Maltese, stylist svizzera ora basata a Milano che con un gusto particolare per gli spazi asettici, le forme architettoniche e soprattutto il surrealismo, ha saputo ottenere combinazioni estetiche audaci e contrastate. A trucco e parrucco ha pensato Martina Porcelli, che con le sue mani si è presa abilmente cura di Olga Neliubova e Wen Zhao.
L’artista arriva così a trasmettere il messaggio che ha sempre desiderato dirigendo tutte quelle persone che vivono di schemi e regole verso un loro mondo personale, privo di restrizioni, dove ognuno può essere ed esprimere se stesso senza alcuna remora. Come nel migliore dei nostri sogni.
É questo il motore di Francesco Privitera: aiutare gli altri a vivere la vita liberamente, rendendo finalmente quel sogno realtà.