Edoardo Turrini, il giovane imprenditore ci racconta la sua storia ricca di ambizione che lascia spazio ai sogni
Da TikTok a “Ciao Production”, la realtà che ha ristabilito le regole della produzione videografica
“Un giorno, leggendo la rivista Business Insider, mi ha colpito una frase in particolare: diceva che il 65% dei bambini che iniziano la prima elementare farà un lavoro che oggi, ancora, non esiste”.
– Edoardo Turrini
Edoardo Turrini inizia così il dialogo con Not Yet Magazine e con la sua storia conferma quanto sostenuto dalla rivista. Appena ventenne, lavora come Project Manager e Content Creator per la sua stessa casa di produzione – la Ciao Production – che si occupa della realizzazione di contenuti video per aziende ed attualmente sta realizzando la campagna YouTube 2022 per la Fondazione Veronesi.
Edoardo ha sempre avuto una forte passione per la recitazione, le riprese e tutto ciò che circonda il mondo dell’intrattenimento. Ci confida, infatti, che da bambino era quasi dipendente dalla tv e amava interpretare i suoi personaggi preferiti riprendendosi con la videocamera del padre.
Una volta diplomatosi all’istituto tecnico di Modena, la sua città natale, si rende conto di non avere le idee chiare sul da farsi e si ritrova davanti a un bivio con infinite strade, sentendosi costretto a scegliere quale intraprendere. Ma chi a vent’anni sa già cosa vuol fare? Pochi fortunati, ci permettiamo di rispondere.
Così Edoardo decide di conseguire una laurea triennale in Economia, una strada sicura e classica dopo gli studi superiori. Sebbene le materie non lo appassionassero, ci confida che ripercorrerebbe la stessa strada altre mille volte siccome è proprio in quegli anni si è sviluppato il suo progetto lavorativo ed ora, grazie ai tre anni spesi a studiare economia, può permettersi di trovare un master specializzato su ciò che davvero lo appassiona.
Infatti nel 2020, con l’avvento della pandemia, Edoardo per sfuggire alla noia del lockdown si ritrova a rispolverare la sua passione mai dimenticata: filmandosi e prendendo coraggio inizia a pubblicare i suoi primi contenuti sulla piattaforma social che da poco stava dilagando fra la generazione Z, TikTok.
Non ci nasconde che, almeno inizialmente, i suoi video non riscuotevano granché successo. Sorprendentemente, con un video particolarmente spontaneo in cui utilizza la parola più comune del linguaggio italiano – “ciao” -, il suo profilo esplode tutto d’un colpo e le visualizzazioni iniziano a crescere. Il successo avuto lo sprona a studiare le piattaforme da lui utilizzate, desideroso di comprendere come le aziende potessero sfruttarle per raggiungere un target giovanile che ormai si trovava tagliato fuori dalle più obsolete metodologie di marketing.
Decise così di mettersi realmente in gioco e, dopo aver chiesto un’opinione ad un fidato collega del padre – Lucio, che tutt’ora lo accompagna in questa avventura – contattò un’azienda modenese: Gibi (https://www.gibischool.it/) che si occupa della realizzazione di merchandising per gli istituti scolastici e quindi il target perfetto per l’idea di Edoardo.
L’azienda accettò il progetto ed in meno di un mese e con strumenti amatoriali Edoardo fece arrivare il nome di Gibi a più di un milione di persone, facendogli ottenere circa sette mila followers in breve tempo, a confermare la teoria che i nano e i micro influencer siano spesso più efficaci rispetto alle grandi star.
La determinazione e ambizione di Edoardo l’hanno portato così a fondare la sua realtà: la Ciao Production. La sua storia non può che ricordarci quanto sia importante lanciarsi e sperimentare, cercando la nostra strada e combattendo l’ansia per il futuro che travolge la maggior parte dei giovani studenti.