Ditonellapiaga, la nostra intervista alla cantante emergente che ha conquistato il palco dell’Ariston
Not Yet vuole togliervi dalla testa i grandi nomi che da anni occupano il mondo dello spettacolo: che si tratti di grandi brand, case discografiche, importanti produzioni cinematografiche o quant’altro, vogliamo portare i riflettori verso i talenti emergenti che crediamo, un giorno, rimpiazzeranno quei nomi. Ditonellapiaga, cantante in gara alla settantaduesima edizione del festival di Sanremo, ne è la dimostrazione.
Quale italiano non ha visto almeno una volta il festival di Sanremo? Evento massimo della musica italiana che per una settimana l’anno tiene compagnia alle famiglie da ormai settant’anni. Palcoscenico di grandi icone e cantanti emergenti, quest’anno, fra i partecipanti, c’è una giovane voce femminile che da soli pochi mesi si destreggia egregiamente nel panorama musicale italiano.
Se avete – e voglio pensare di sì – acquistato il numero zero del nostro magazine sicuramente avrete letto della giovanissima Margherita Carducci, in arte Ditonellapiaga.
É propio lei, classe 1997, ad aver calcato il teatro dell’Ariston, affiancata da Donatella Rettore, con un pezzo straordinario prodotto dai producer che da sempre l’hanno affiancata: i BB Prod, anche loro intervistati da Not Yet per l’issue d’apertura numero zero.
(Leggi l’intervista integrale a Benjamin Ventura e Alessandro Casagni – aka BB Prod – qui: https://www.notyetmagazine.com/intervista-ai-bbprod/ )
Quando l’abbiamo intervistata l’estate scorsa ci aveva rivelato che presto avremmo potuto ascoltare il suo primo album – che troviamo sulle piattaforme streaming dal 14 gennaio e acquistabile dal 4 febbraio in formato cd -, quindi per noi è veramente un onore potervi raccontar nuovamente di lei, questa volta associandola ad un importante festival come quello di Sanremo.
Nella serata del due febbraio l’abbiamo vista esibirsi con l’icona pop Donatella Rettore che da sempre combatte il bigottismo, spesso solito, del nostro paese. Un duo particolare che fin dall’inizio attrae i riflettori: due generazioni così apparentemente lontane che si incontrano accomunate dal desiderio di provocare, ribaltare i classici costrutti sociali ed esaltare l’amore fisico.
Infatti con il loro brano scritto a dodici mani, Chimica, vogliono riportare gli ascoltatori a due anni fa, prima della pandemia, quando tutti ci sentivamo più vicini e liberi di poter esprimere il nostro amore in tutta la sua fisicità.
Il ritornello ci riporta proprio a queste sensazioni celebrando la passione che nasce dalla pura e semplice chimica e la libertà di vivere la propria vita sessuale senza paura di pregiudizi, purtroppo vivi ancora oggi nonostante la Rettore reclamasse le stesse cose quasi trent’anni fa. Non passerà inosservata la frase <<Delle suore me ne sbatto totalmente>> della Rettore – cresciuta effettivamente in un convento che le ha lasciato molti ricordi negativi – che sicuramente solleverà polemiche dalla parte più cattolica del nostro paese. Ma le due cantanti volevano proprio questo: provocare. E grazie anche a un ritmo che richiama la musica disco anni ’80 oserei dire che sono riuscite pienamente nel loro intento, regalandoci uno dei momenti più travolgenti del festival e conquistandosi il podio nella classifica della seconda serata.
Perciò, nostri cari lettori, non perdetevi la scalata della giovanissima artista ed esaltate un amore sincero e fisico come quello che fuoriesce dall’intesa fra le due artiste durante ogni performance sul palco dell’Ariston. Noi nel frattempo non possiamo che augurarle solo il meglio, continuando a credere in lei come abbiamo fatto dal primo istante in cui l’abbiamo scoperta.