Art

Dead Meat e la sua opera ultima

La mastodontica corona di Warhammer creata dall’artista

Martina Bardelli wearing the Warhammer crown designed and made by Dead Meat

Trovandoci di fronte a una gigantesca sorta di copricapo di miniature di Warhammer colorati in modo da simulare il rame ossidato (attraverso una particolare tecnica chiamata “lavatura” usata anche una decina di volte su ogni singolo pezzo) non ci si può non chiedersi cosa sia l’arte. Non potendo, come nessuno, ma soprattutto non volendo – a differenza di qualcuno – rispondere a questo quesito di Pandora, è meglio cercare di trovare una risposta che rientri nel novero delle nostre possibilità e ci arricchisca, cioè quella che definisce questo oggetto: una corona mastodontica. 

Di sicuro non si tratta di qualcosa di pratico o che sia utile al raggiungimento di un certo scopo reale e nonostante sia stato studiato per essere anche indossato, sarebbe sicuramente poco pratico per chiunque faccia altre cose oltre a stare seduto. Adottando una prospettiva cinica, adatta a trovare risposte immediate e condivisibili logicamente da un intelletto umano, si può dunque affermare che si tratta di un oggetto non necessario che trova forse la sua essenza nell’essere osservato. 

Dando per assunto questo piano d’osservazione cinico e superficiale, andiamo oltre.

Capendo istantaneamente che si tratta di modellini Warhammer possiamo subito notare che le diverse fazioni del gioco stanno vivendo una guerra e sono in conflitto tra di loro: una metafora dei diversi archetipi della nostra società che questo scontro rappresenta, ma non solo; possiamo osservare, infatti, come alcune componenti, come arti o armi, diventino parte integrante della struttura stessa della corona, un atto che aggiunge ulteriore simbolismo drammatico alle già tragiche scene che possiamo osservare.

Saltano subito all’occhio come elementi visivi principali sia le figure alate che si ergono in altezza svettando dominanti, sia il punto di fuga centrale con ideale funzione di elmo, che combinati formano in maniera grezzamente simmetrica una discesa di orchi, mostri e creature mitologiche prese a divorarsi e a distruggersi a vicenda. 

Non è dato sapere cosa Dead Meat – l’artista animato da un forte animo dark che ha creato quest’opera insieme alla sua squadra composta da Lorenzo Paltrinieri, Francesco Scacchetti e Martina Bardelli – volesse rappresentare. La soluzione più plausibile è che si tratti di una proiezione della sua percezione della società odierna, ma l’interpretazione, come sempre, appartiene allo spettatore.

Project: Dead Meat & @l.p.tattoo
Tailoring: @skakat_dm
Model: @martybardelli

About Author /

Jacopo Nardi nasce a Modena nel Dicembre del '91. Da sempre appassionato di letteratura - è un divoratore seriale di libri fin dall'infanzia - si laurea alla facoltà di Lettere Moderne presso l'università di Bologna per poi conseguire un master in scrittura presso la Scuola Dumas.

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