Amanda Toy: una vita in technicolor
La tatuatrice ispira le persone a riscoprire il proprio lato giocoso attraverso il suo universo pop
Presente nella scena mondiale del tatuaggio da oltre 25 anni, il personaggio di Amanda Toy – questo il cognome d’arte che ha adottato ormai da tempo – nasce dall’attrazione di una sedicenne di Genova verso le arti figurative.
Siamo negli anni Novanta quando Amanda dipinge la sua prima campitura di fucsia e giallo, colori brillanti stesi in maniera piatta e uniforme che danno vita a due quadrati, un po’ come quelli del grande Mark Rothko.
Dopo le prime opere, si iscrive a Belle Arti, percorso di studi che deve interrompere per dedicarsi a una passione ancora più grande: i tatuaggi. Un’arte che, al tempo, era ancora di nicchia, piano piano permette ad Amanda di sviluppare la sua creatività e raccontare il suo mondo attraverso l’inchiostro, rigorosamente colorato: dal rosa shocking, passando per tinte decise come il verde mela e l’azzurro puffo, i suoi soggetti prendono vita sulla pelle di persone che abbracciano lo stile toy di cui lei è apripista, caratterizzato da linee nette e colori solidi. Prendendo ispirazione dai suoi riferimenti artistici quali il sopracitato Rothko, Yayoi Kusama e Frida Kahlo, Amanda propone bamboline, gatti, fiori e creature fantastiche che nascono dalla sua immaginazione, inesauribile fonte che declina a seconda del cliente: ogni disegno è infatti unico e irripetibile, realizzato appositamente per ciascuno a partire dal suo personale vissuto.
Il talento di Amanda è proprio quello di narrare la realtà con la leggerezza di un bambino, talvolta trasformando anche quelle che sono ombre in un arcobaleno di positività: “No rain, no rainbow” è una delle frasi più ricorrenti che la tatuatrice abbina ai suoi soggetti per incoraggiare ad attingere sempre alla propria forza interiore. Il tatuaggio può, infatti, essere non solo un bel ricordo, un accessorio o la follia di un momento, ma anche un valido promemoria sempre a portata di mano, o meglio, a portata di pelle, per tenere a mente chi siamo.
Da Genova a Trieste, città che la ospita per un po’ di tempo come tatuatrice in uno studio co-gestito con un altro professionista, Amanda inizia poi a farsi conoscere superando i confini del Bel Paese. Europa, Stati Uniti e Giappone diventano, in breve, lo scenario della sua arte, che ben presto trova forma di espressione non solo nei tatuaggi, ma anche in dipinti e sculture, opere intime e materiche decisamente più istintive.
È il 2012 quando l’estro creativo di Amanda inizia ad esplorare la scena milanese, dove decide di inaugurare il Toy Tattoo Parlour, studio rinomato di tatuaggi che ancora oggi vanta liste d’attesa di un anno e rappresenta un punto di riferimento per i più appassionati, che arrivano persino da oltreoceano.
Negli ultimi anni Amanda, a seguito di una grande intuizione, ha deciso di incanalare le proprie energie dando vita ad un vero e proprio brand lifestyle: dal primo e-shop fondato nel 2016 ad oggi, l’universo dell’iconica tatuatrice ha visto creazioni rigorosamente in stile toy come borse, gioielli e t-shirt, oltre ad oggetti di arredamento come cuscini, soprammobili e stampe coloratissime.
“Ho sempre cercato di essere il più trasversale possibile – spiega l’artista – e quindi di collegare i tatuaggi delle mie bamboline ad un filo conduttore non solo concettuale ma anche reale, che le potesse far viaggiare non solo sulla pelle ma anche su altri supporti”.
– Amanda Toy
È così che le creature di Amanda Toy acquisiscono nuova linfa, ritrovando vita in forme sempre diverse e tangibili che potremmo scovare su una mensola a casa di un amico, sulla parete di un negozio o direttamente sulla nostra nuova maglietta preferita. Finché l’arte come quella di Amanda esisterà e verrà diffusa, il mondo che abitiamo avrà sempre l’occasione per colorarsi di fantasia, speranza e positività.