L’attrice Caterina Forza racconta il suo rapporto con la recitazione, la società e la terapia, partendo dal suo intimo fino ad approdare al suo personaggio, Nina, nella serie tv ‘Prisma
“L’arte è ciò che riesce a far staccare la mente umana da questa pazzia che è la vita”
Abbiamo avuto il piacere di intervistare e ritrarre in un editoriale fotografico la giovane attrice Caterina Forza, conosciuta per il ruolo di Nina nella nota serie TV ‘Prisma’, la cui seconda stagione sarà disponibile fra circa una settimana. Prima di intervistarla però, le abbiamo chiesto di fare una passeggiata per Roma e visitare insieme i suoi luoghi del cuore, per condividere con noi ricordi personali e racconti di vita come ad esempio il suo primo bacio.
“Mi sono avvicinata al mondo del cinema in modo super graduale”.
– Caterina Forza
Ha poi inizio così la nostra conversazione.
Figlia di genitori appassionati d’arte, Caterina e il fratello crescono tra musica, design e cinema. Raccontandosi, la giovane attrice rivela che in un primo momento ha cercato di allontanarsi da questo settore, forse troppo frenetico visto dagli occhi di una bambina, ma come in tutte le discipline artistiche, in cui spesso non sei tu a scegliere loro ma loro a scegliere te, il cinema l’ha trovata.
Inconsapevolmente, crescendo si avvicina alla musica, poi ai musical fino al teatro in francese e a quel punto a tutti era chiara la sua vocazione: girate le carte in tavola e accettata la sua propensione, inizia a studiare recitazione avvicinandosi al panorama cinematografico.
Per una giovane della sua età, in un settore così saturo e complesso, lo stress esterno si fa motore di stimoli ma anche di ostacoli, a tal punto da dover trovare delle strategie per la gestirlo, come Caterina stessa racconta:
“La cosa che mi aiuta di più è la terapia, senza sarebbe difficile gestire il tutto. C’è uno stress psicologico altissimo, io poi soffro di ansia quindi per me è un tema estremamente delicato. Rendersi conto dei motivi per cui si sta facendo ciò che si sta facendo mi aiuta molto, non sentirmi sempre schiacciata dalle aspettative delle persone, riuscire a pensare, rendere orgogliosa me stessa continuando a mantenere i piedi sul pianeta Terra. Quando si va in panico o ansia, bisogna respirare, svuotare la mente e rendersi conto di chi siamo e collegarci a quel momento presente“.
– Caterina Forza
Spesso è proprio lo stress che, inevitabilmente, a prescindere dall’età, intacca gli equilibri di ogni singolo, sconvolgendo e arrecando in ognuno una sensazione di perdita di sé. Un’emozione che la giovane attrice vive in prima persona:
“Io mi sento persa la maggior parte del tempo e penso sia la cosa più normale del mondo, soprattutto alla mia età. A vent’anni ti senti grande ma non sei presa sul serio nel mondo del lavoro, quando vai per i venticinque cominciano a cambiare un po’ di cose. Come esseri umani tendiamo a voler avere tutto sotto controllo ma la verità è che non si può avere tutto sotto controllo, se non il proprio stato mentale. Quando mi sento persa cerco di collegare il fatto che, tutte queste ansie, sono solo nella mia testa, cerco di riallacciarmi con il mondo reale e di trovare il positivo nel negativo per riassestarmi. Ad oggi, le aspettative della società ce la spalmano davanti tutti i giorni, è perciò importante rendersi conto quando si è troppo esposti a situazioni o immagini inquinanti per noi stessi“.
– Caterina Forza
Ed è impossibile negare quanto effettivamente nel contesto storico-sociale odierno, dove il mondo cambia continuamente forma e colore, sia complicato costruire una propria identità. Spesso è proprio il percorso che porta alla definizione della stessa il motivo di difficoltà. Così l’attrice continua:
“Siamo esposti tantissimo a prototipi di cose irraggiungibili dove noi dobbiamo essere i migliori, quando in realtà il traguardo è una cosa personale, non bisogna dimostrarlo alle persone: è una cosa che si sente dentro. Dobbiamo essere migliori per noi stessi quindi cercare di definirsi è una cosa sbagliata. A definirci è il nostro passato, negativo o positivo che sia, e per il nostro benessere mentale dobbiamo trasformarlo in una risorsa per noi stessi. L’identità è una cosa che non si afferma mai perché siamo in perenne cambiamento, siamo un’energia continua che si rivoluziona, in movimento. È difficile ma bello, essendo umani mutiamo di continuo“.
– Caterina Forza
Il mutamento, l’empatia, l’interpretazione del proprio vissuto, non sono solo parte di un processo ciclico che applichiamo ogni giorno, ma sono anche il perno sul quale si muove la recitazione. Come Caterina sostiene, questo processo è applicato all’interno del settore cinematografico sin dal primo momento di lettura di una sceneggiatura. Riguardo la serie ‘Prisma’, di cui lei è protagonista nel ruolo di Nina, spiega che, lavorando con la memoria emotiva, si è interfacciata con il personaggio di una ragazzina dieci anni più piccola con cui in comune aveva solo le problematiche legate all’età. Essendo ogni storia singolare, si è poi resa conto di quanto effettivamente lei e il suo personaggio agissero differentemente fino a comprendere che, come il suo personaggio poteva arricchirsi della sua esperienza, lei poteva “rubare” da Nina un’ingenuità emotiva.
“Un riscontro inaspettato che ho avuto con la serie ‘Prisma’ è stato pensare all’inizio: Che meraviglia questi temi sono sempre stati presenti, finalmente diamo voce a persone che non ce l’hanno per capire, capirsi e farsi capire.
– Caterina Forza
In realtà poi, dopo l’uscita della serie, ci hanno scritto e abbiamo incontrato un’infinità di persone tra i venticinque e i trentacinque anni che ci ringraziavano perché per loro, precedentemente, non era un’opzione parlarne.
Ad oggi, i più giovani hanno gli strumenti necessari per farsi sentire, mentre per la generazione precedenti alcuni temi erano tabù, nessuno ne parlava, e così se li sono portati dentro per tutta l’adolescenza. Ti rendi conto che è importante trattare certi argomenti, non tanto per il futuro quanto per il passato, noi stiamo trasformando ciò che non è stato“.
Tematiche come sessualità, bullismo, fluidità di genere, alcune tra quelle trattate nella serie, sono oggetto di discussione frequente oggi giorno, e spesso si cerca di fornire soluzioni immediate ma raramente si dibatte su quali potrebbero essere le forme di sostegno. Discutendone con Caterina, il riferimento ha rievocato l’arte, il come questa venga utilizzata come mezzo d’espressione e i benefici che può arrecare al benessere psico-mentale del singolo. L’attrice rivela:
“Io vado al cinema da sola perchè per me è il momento in cui stacco la spina. L’arte è ciò che riesce a far staccare la mente umana da questa pazzia che è la vita. L’arte ci fa sentire più liquidi, più particelle, perché trasmette emozioni e per me la cosa più importante nel percorso delle vita, che inizia e finisce, è ciò che si prova durante. Penso che sia la cosa più importante perché ci ricollega al nostro stadio primordiale di solo essere, allo stato vitale in cui siamo emozioni. Il corpo è la casa della nostra anima e l’arte nutre quest’ultima“.
– Caterina Forza
Si conclude così l’intervista con l’attrice, una giovane donna consapevole e grintosa con all’orizzonte l’obiettivo di laurearsi e di continuare a lavorare per il suo sogno, perché come lei stessa afferma:
“Un provino dove non vieni presa, non è un provino perso, è comunque un traguardo. Spesso è un amore non corrisposto. Però io ho fiducia: bisogna provarci! Altrimenti non sarei qua“.
– Caterina Forza
Editorial: Not Yet Magazine
Editors: Max Brtl & Pit Brtl
Talent: Caterina Forza
Stylist & Art Director: Domenico Diomede
Photographer: Francesco Catalano
Videomaker: ELEMENT®
Make Up & Hair: Clara Spadoni
Styling Assistant: Irene Casillo, Fabiana Borriello