Antonio Mascoli: i tempi accelerano, la qualità resta
Il content creator che racconta i set di film e serie tv e incarna la nuova generazione di critici e divulgatori culturali, capace di utilizzare le piattaforme digitali in maniera accattivante e costruttiva
È naturale che con l’evoluzione del pubblico e del cinema stesso, certe appendici dell’apparato mediatico dovessero aggiornarsi o scendere a patti con la propria inadeguatezza. Del resto è risaputo che buona parte della storia del cinema si sia svolta lontano dagli schermi, molto più vicina a fogli di giornale e pagine di libri, indirizzando il gusto dei lettori – o meglio dire spettatori – e fornendo nuove chiavi di lettura a chiunque non volesse fermarsi solo alla superficie dei film. Ovviamente si parla di quell’ampio e sfaccettato fenomeno conosciuto ai più col nome di “critica cinematografica”, costituito da individui ai quali la propria passione e la propria competenza fornivano l’autorità necessaria per porsi come arbiter elegantiae di ciò che valeva la pena vedere e ciò che poteva essere tranquillamente ignorato. Ebbene, la critica cinematografica parrebbe morta, specialmente in Italia.
Eppure, si potrebbe pensare il contrario incappando in profili social come quello di Antonio Mascoli, ventinovenne romagnolo dedito alla divulgazione culturale, in particolare cinematografica. Dopo essersi laureato alla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano ed aver preso parte a progetti Erasmus che lo hanno portato fino in Svezia e nel Regno Unito, Antonio ha cominciato a lavorare sui set italiani come data manager e near set lab operator, in altre parole un anello fondamentale della catena produttiva del film: suo compito è recuperare il girato del giorno, visionarlo, segnalare eventuali problematiche e presentare una versione parzialmente corretta delle riprese agli altri membri della produzione, in modo che possano avere un’idea di come sarà il risultato finale post-montaggio.
L’esperienza accumulata negli anni stando sui set, la sua evidente passione per il mondo del cinema e l’alta specializzazione che ha conseguito attraverso gli studi possono benissimo essere rinvenute sui suoi canali social, in particolare su TikTok, profilo che attualmente conta più di 100 mila followers. Attraverso uno dei format più in voga su internet, quello dell’informazione in pillole, Antonio condivide fatti interessanti e piccoli “dietro le quinte” sulla produzione cinematografica: video brevi, ben montati, pregni di informazioni e ragionamenti spesso complessi, dove bilancia i contenuti fra curiosità tecniche e mini-saggi di tipo teorico.
Negli ultimi anni il mondo ha assistito alla rapida ascesa di nuove opzioni lavorative in precedenza impensabili, come fare lo YouTuber o, per usare un termine più consono, il content creator; se prima guadagnare attraverso internet era paragonabile alla magia nera, l’idea di lavorare sul web è diventata non solo sempre più remunerativa, ma anche più accessibile. Chiunque può aprire TikTok ed improvvisarsi creativo, con contenuti di qualsiasi tipo, dai balletti agli sketch, fino appunto all’informazione.
Eppure, per quest’ultima categoria in particolare, rimangono almeno due forti elementi discriminanti che fungono da “selezione natur/digitale”: per riuscire a sfondare facendo divulgazione, servono carisma e preparazione. Ora, sul carisma si può discutere ben poco, purtroppo o lo si ha o si impara a convivere con la sua assenza, ma per quanto riguarda la preparazione, la realtà è una soltanto: discorsi articolati e ben strutturati sono rari su internet, specialmente quando gli algoritmi dettano legge imponendo i tempi ridotti di piattaforme sempre più “TikTokizzate”, favoriti contro la lunghezza di video e format che magari necessiterebbero di più tempo per risultare effettivamente convincenti. Nel caso di Antonio Mascoli sono appunto carisma e capacità di riassumere senza semplificare a renderlo un caso decisamente interessante di divulgazione sul web, per il quale tempi stretti e formati brevi sono punti di forza saputi sfruttare al meglio e non ingombranti imposizioni.
La chiarezza e la complessità con cui Antonio riesce a comunicare chicche e concetti in video di pochi minuti sono una ventata d’aria fresca per quella generazione di content creators nati insieme ai primi passi di internet (Victorlaszlo88, Federico Frusciante, ShivaProduzioni ecc…) che hanno per anni lavorato con tempi lunghissimi – sia chiaro senza mai diluire o “sbagliare” circa gli effettivi contenuti – sostituendo a loro volta la precedente generazione di critici cinematografici e giornalisti che negli anni ‘90 si erano timidamente avvicinati ai blog e alle newsletter, senza però riuscire a rinunciare alla tradizione scritta della divulgazione culturale classica con la quale erano cresciuti e dalla quale erano stati formati.
Antonio Mascoli non è che il successivo step evolutivo di una lunga serie di mutamenti culturali che ci hanno portati a ridurre il tempo dedicato al consumo cinematografico tanto quanto al consumo paracinematografico, passando da film a serie e da riviste specializzate a reel Instagram.
È segno dei tempi che cambiano. Il fenomeno non va demonizzato, va capito e studiato. L’importante è che con l’accelerare delle informazioni e lo striminzirsi dei tempi, la qualità del contenuto non vada peggiorando: Antonio Mascoli è uno dei pochi, almeno in Italia, ad aver dimostrato di saper usare questa incipiente TikTokification in maniera intelligente, senza sacrificare né la nuova forma, né i vecchi contenuti.