Il capo giusto deve raccontare una storia e incentivare la sostenibilità
Alla scoperta dei mercatini dell’usato su Tik Tok con la stylist Amelia Mihalca, che indaga il rapporto tra moda e memoria
Se siete avidi frequentatori di Tik Tok, potreste esservi imbattuti in un video nel quale viene mostrato come, nella stessa bancarella di un mercato dell’usato, viene trovato un paio di sandali Dior verde acido affianco ad uno stivale, anche un po’ rovinato, di una famosissima catena di fast fashion. L’ideatrice di questo video virale è Amelia Mihalca, conosciuta sui social come @amystaste, una giovane stylist che ha da poco terminato il suo percorso di studi presso lo IED di Milano.
Trasferitasi in Italia dalla Romania quando era ancora molto piccola, Amelia ha sempre convissuto con il desiderio e la convinzione di voler lavorare nel mondo della moda.
Oltre alla sicurezza e alla forte personalità che emergono dai contenuti che la stylist realizza per i diversi social, Amelia si descrive come una persona empatica e sensibile, caratteristiche che ama trasmettere attraverso la sua passione per i corsetti. Il suo immaginario è costituito da dettagli ottocenteschi che si amalgamano a elementi più dark e punk, le sue ispirazioni sono le vecchie sfilate di Jean Paul Gaultier e quelle di Christian Dior degli anni Novanta.
Per Amelia, gli abiti sono portatori di ricordi e di storie, raccontano di chi siamo e di come vogliamo mostrarci al mondo. Attraverso i suoi canali social, porta con sè chi la segue alla scoperta di vestiti nei mercatini dell’usato della sua città, cercando di trasmettere, attraverso la sua passione, una modalità d’acquisto sostenibile. È certa che, rompendo alcuni stereotipi sull’usato e trasmettendo il suo amore per la ricerca, sempre più persone si avvicineranno a questa strada.
L’interesse per il vintage e per gli abiti come cantori di storie è talmente centrale nella pratica della stylist da essere diventata la base per il suo progetto di laurea, ‘Time Travelers’, un fashion film ambientato in un ipotetico futuro, in cui si indaga il rapporto tra moda e memoria, dove la protagonista viaggia nel tempo attraverso degli occhiali VR, sperimentando con gli abiti di epoche diverse.
È in questo lavoro che si corona la carriera universitaria di Amelia Mihalca e che i punti focali del suo percorso confluiscono ed emergono: un’atmosfera sognante, corsetti, rose, uncinetti e fogli di giornale.