Miciolangelo: l’arte di essere Micio
Rappresentazione d’artista fra illustrazioni, tatuaggi, graphic design e direzione artistica
Tatuatore dallo stile sincero, art director di sé stesso e di grandi brand, inguaribile sognatore munito di partita IVA, scienziato su Instagram e inventore di un format di eventi di cui la città di Modena non può più fare a meno… Michele è tantissime cose, forse troppe da raccontare in un solo articolo, ma ci proveremo.
Michele Leoni, oggi trentenne, nonostante porti un cognome da re della foresta è soprattutto conosciuto con il suo nome d’arte, Micio. Questa scelta dice già molto di lui. Ha studiato e lavorato a Milano dove si è laureato alla Naba, oggi vive nella sua città natale, Modena.
Disegnare è da sempre il suo modo preferito di comunicare. Ce l’ha nel sangue. A tre anni, anche se non sapeva ancora parlare bene, ha stupito la sua maestra disegnando un lupo perfetto con uno stile e un tratto che crescendo non ha mai tradito: zero colori e uno spiccato uso dei segni per esprimere concetti e significati mai scontati. Al liceo, annoiato dalle lezioni di matematica, sfogava la sua creatività disegnando più o meno ovunque, sui diari, sui quaderni, sulla lavagna, sui banchi. Se non stavi attento disegnava anche su di te, che poi è esattamente quello che fa oggi come tatuatore.
Amici per la pelle: Micio come tattoo artist
Il passaggio dal foglio al corpo umano – come tutte le grandi scoperte – è avvenuto un po’ per caso quando per la laurea gli hanno regalato una macchinetta per i tatuaggi. Quella macchinetta è subito diventata la sua migliore amica. Belli i tempi in cui tatuava gli amici più coraggiosi quasi per gioco.
Ora se desiderate un tatuaggio di Micio dovete prendere appuntamento – con largo anticipo – da Inkonnection, il suo studio in centro a Modena. Uscirete dalla seduta con un’opera indelebile in stile “ignorant”, come lo definisce lo stesso Michele. Anche se, per racchiudere davvero il suo stile bisognerebbe inventare una nuova parola. Tra frasi ironiche all’inverosimile, giochi di parole che fanno invidia a qualsiasi dad joke e mantra profondi, i suoi tatuaggi sono un mondo di storie in cui riconoscersi.
Tuttavia nell’universo di Micio nemmeno i tatuaggi durano per sempre, infatti come dice lui:
“Va benissimo se non senti più tuo un tatuaggio dopo anni… è un sentimento, un’emozione spontanea che provi nel momento in cui ti tatui e può durare o meno”.
– Miciolangelo
Micio come direttore artistico
Anche i brand naturalmente vogliono un pezzo di Micio tutto per loro, per questo Michele – che avrebbe bisogno di giornate lunghe 48 ore – si destreggia nella direzione artistica per clienti più disparati.
In fondo se hai uno stile così diretto e sincero e un computer aggiornato, puoi fare un baffo alle agenzie di comunicazione strutturate come quelle in cui lui stesso lavorava a Milano. Non a caso uno dei clienti di cui Michele va più fiero è Nike ma arrossisce quando qualcuno glielo ricorda. Come art director, la sfida più complessa è quella di mantenere la sua identità in ogni consegna.
Forse è proprio per questo che, insieme al suo socio Filippo Fato, ha sentito il bisogno di uscire dagli schemi e lanciarsi con un progetto in cui ogni data gli fa battere il cuore. Si chiama ‘We Come In Peace’ – sì sì, è “peace”, non “piece” – e ha una formula tanto semplice (e diretta) quanto efficace: una nuova festa per ogni nuovo drop. La promessa iniziale di We Come In Peace era di riportare in una città come Modena la musica, il movimento, la voglia di divertirsi, di ballare e di stare insieme fino al mattino, il tutto condito con le grafiche di Micio.
Festa dopo festa si aggiunge un pezzo alla collezione di We Come In Peace e sempre festa dopo festa, We Come In Peace continua a mantenere la sua promessa.
Ci vorrebbero sette vite: Micio come artista nel futuro
Quando Micio ha iniziato il suo percorso come illustratore diceva “faccio solo disegnetti.” È vero che ogni scarafone è bello a mamma sua, ma è anche vero che la madre di Michele ha ragione quando dice che
“in quegli scarabocchi ci sono concetti. Non sa solo disegnare, credo sappia cogliere al volo le piccole-grandi storie della vita.”
– Miciolangelo
La domanda è: quale sarà la prossima storia? Quanti media diversi sperimenterà un artista come lui?
Noi fan sogniamo un Micio che disegna giocattoli, sculture, tappeti, dipinti ad olio, ologrammi, videogiochi. E, perché no, una mostra personale con le sue opere per testimoniare l’evoluzione del suo stile. Una cosa è certa: Micio non si annoierà mai.