‘Under the Mask’: la maschera pittorica come rappresentazione interiore
Il progetto che unisce fotografia, pittura e performance creato da Filippo Florindo, Francesca Bruzzaniti, Fotonico e Martina Bardelli
Oggi vogliamo proporre un progetto artistico che nasce da un’idea del fotografo e videomaker modenese Filippo Florindo e dalla collaborazione con altri tre giovani talenti del panorama artistico locale.
Prima di inoltrarci nell’illustrazione del progetto ci teniamo a presentarne gli autori.
Filippo Florindo nasce a Modena nel ’97. Innamoratosi della fotografia dopo un lungo soggiorno in Australia, decide di approfondirne lo studio e si iscrive alla scuola Bauer di Milano. Dopo essersi fatto strada nell’ambiente artistico arriva a collaborare con artisti come Luis Sal, Federico Rossi, Capo Plaza, Keta, Rondodasosa e giunge ad esporre le sue fotografie al Noorderlicht International Photofestival, alla Fondazione Stelline di Milano e al New York Center Photography For Art. Il suo stile è caratterizzato da una catturante vivacità e da un sapore che miscela le tecniche moderne a strumenti analogici come rullini 35mm, videocamere VHS, oltre che una forte propensione per un’estetica vintage come ad esempio la street art e lo skate.
Francesca Bruzzaniti, in arte CH, è una giovanissima pittrice che vede l’arte, nella sua concezione, come un espediente per incanalare quell’energia che è lo scarto inevitabile derivato dal dolore della perdita: l’elaborazione tramite la pittura garantisce per lei una presa di coscienza della perdita, una “gestione” consapevole di quel malessere interiore che affligge e libera al contempo. Nicolò Faietti, conosciuto come Fotonico, è un fotografo e videomaker classe ’98. Il suo lavoro spazia dalle opere digitali, alla produzione video fino al graphic design. Infine Martina Bardelli, nata nel 2002, è una promettente e giovanissima fotomodella, che ha collaborato al progetto offrendo il suo corpo come vera e propria tela artistica.
La tecnica pittorica utilizzata nel progetto, nominato ‘Under the mask’, è infatti quella del body painting, per gli artisti coinvolti la più idonea ad esprimere il legame tra il corpo, la profondità dell’inconscio e le maschere carnevalesche. In ‘Under the mask’ la maschera diventa il ritratto di una condizione di privazione necessaria, di repressione dell’ego, che denota una profonda sofferenza dell’anima.
“La maschera rappresenta un modo di mettersi a nudo. Dal profondo del nostro inconscio provengono istinti e pulsioni che, incapaci di venire alla luce perché trattenuti dal contesto in cui viviamo, vengono solitamente rimossi al fine di creare una sorta di patto sociale che ci permetta di stabilire i limiti per una vita pacifica”.
– Filippo Florindo & CH
Il corpo della modella, dipinto interamente a mano dalla pittrice, si fonde con uno scenario immaginario strutturato sulla base dell’unione tra la luminosità dei colori acrilici accesi, che richiamano la vivacità del carnevale veneziano, e il nero pastello ad olio, che contribuisce invece a donare quel cupo senso di disagio e paura che si nasconde dietro la maschera.
Filippo, è riuscito a riproporre anche in quest’opera la sua passione per la street art e a modernizzarne il concetto combinando il prodotto statico di uno sfondo pittorico con la performance in fieri della modella, della pittrice e del fotografo. Per poter trasmettere la profondità e la complessità di questo lavoro, oltre alla pittura vengono infatti integrati la fotografia e i linguaggi multimediali.