La consapevolezza ambientale portata da Vescovo e le sue collezioni
Vescovo, la nuova fashion-startup focalizzata sulla qualità del prodotto quanto all’impatto climatico che questo, e la moda in generale, ha sull’ambiente.
‘Aware’ – letteralmente “consapevole” – è il nome dell’ultima collezione di Vescovo, brand che si pone come obbiettivo principale proprio la diffusione di una consapevolezza ambientale di cui, oggi più che mai, abbiamo veramente bisogno.
La collezione prende forma dalla storia di un gruppo di amici riunitosi in un ambiente rurale dove, finalmente, raggiungono l’armonia perfetta per stare bene insieme. La maggior parte dei capi di questa collezione SS22 nasce infatti da materiali con fibre riciclate o biologiche, tutto ciò esaltato dalle caratteristiche tipiche del brand come i colori pastello, la vestibilità oversize e il sapiente utilizzo di dettagli tecnici e pratici che richiamano l’abbigliamento agricolo.
‘Aware’ inoltre, conferma la volontà di Vescovo di avvicinarsi al mondo techwear con tessuti tecnici che si fondono alla tradizionale sartorialità italiana. Indubbiamente il brand vuole creare la sua identità attraverso collezioni che guardano al passato ma con slancio moderno e non curante dei trend, semmai focalizzandosi saggiamente sul legame concreto che queste collezioni hanno con la sostenibilità.
All’estetica del brand si collega anche un certo eclettismo: prende spunto da alcune caratteristiche della società, quali difficoltà di dialogo e incomunicabilità, per giungere ad una ritrovata sincerità. Questa si traduce nella bellezza dell’incontro, dello scambio e del dialogo, rappresentate da colori tenui e forme avvolgenti per comunicare la naturalezza e spontaneità con cui è nato il brand.
L’idea che porta alla realizzazione di Vescovo nasce nel 2020: dopo un’esperienza lavorativa come consulente di start-up, Antonio Pondini decide di cimentarsi in un progetto all’interno del quale potesse convergere il suo background multidisciplinare. Infatti il designer, sempre stato appassionato di moda, ha conseguito un master in “Sustainability, Innovation & Entrepreneurship’ che l’ha aiutato ad ampliare le sue conoscenze e la sua visione.
Nonostante ciò Antonio ci tiene a precisare che, oltre al suo percorso di studi, un importante ruolo lo hanno giocato tutte le persone che ha conosciuto: ritiene importante identificare Vescovo come una squadre e non solo con la sua figura.
<<L’obbiettivo, fin dall’inizio, era creare un team di lavoro in cui più figure, a seconda della propria esperienza, potessero ricoprire ruoli diversi e fondamentali per lo sviluppo del marchio>>, ci dice Antonio, e a noi che lo abbiamo conosciuto il suo brand appare proprio così: come una famiglia dove ognuno può donare una piccola parte di se stesso nel tentativo di riempire il mondo di positività e tornare a essere in pace con l’ambiente che ci accoglie.
L’obbiettivo, fin dall’inizio, era creare un team di lavoro in cui più figure, a seconda della propria esperienza, potessero ricoprire ruoli diversi e fondamentali per lo sviluppo del marchio
– Antonio
La grande attenzione all’impatto ambientale che si può chiaramente percepire in “Aware” non rappresenta certamente una novità: è dalla fondazione di Vescovo che Antonio dà grande importanza a questo fattore, utilizzando anche tessuti che hanno la certificazione GOTS, in modo da garantire l’etica e la sostenibilità della filiera produttiva così come l’utilizzo di materiali costituiti da fibre rigenerate.
Il brand infatti pone da sempre grande attenzione anche alla sostenibilità dei dettagli: i bottoni così come le fodere interne dei capi sono prodotti con materiali naturali, esattamente come tutto il packaging e il materiale di comunicazione cartaceo.
Antonio si sta anche impegnando con il suo team per l’implementazione di una piattaforma che possa garantire l’ufficialità e la tracciabilità di tutta la filiera produttiva di ogni capo prodotto dal brand, in modo da diffondere maggiore consapevolezza e attenzione ai dettagli. Siamo orgogliosi di poter tifare per lui e i suoi intenti green: è così che si eleva un un brand. Ora non ci resta che scoprire quali saranno i prossimi passi, ma siamo sicuri che non ne resterete delusi.