Doda Gledi non è il classico “cervello in fuga” dall’Italia, è molto di più
Infatti è l’avventura di un ragazzo che ha saputo, grazie al calcio ed ai social, scoprire la sua America.
La storia inizia quando il figlio dodicenne dei vicini di casa chiama Doda, che di anni ne ha sei, a giocare ad avvincenti uno contro uno, con le panchine del giardino condominiale come porte. Ovviamente sei anni di differenza sono tanti e l’amico vince sempre. E’ più grosso ed ha più tecnica. Doda va su tutte le furie: ci tiene a batterlo ed essere il migliore.
“Lo vedevo come Ronaldinho e mi innamorai sempre di più del calcio, dei numeri, delle skills in generale. Guardando i video su You Tube imparai a fare il “giro del mondo” che in quegli anni se eri uno di quelli che lo sapeva fare voleva dire essere uno dei più forti”. Già da queste poche parole trapela la voglia di sfide, l’attitudine a non arrendersi mai anche quando l’ostacolo pare insormontabile.
In seconda elementare si iscrive alla Santo Stefano, a cui è rimasto fedele fino ai 18 anni. Oltre che determinato, devoto!
Li Doda cresce, sempre il migliore della squadra, sempre pronto a spronare i compagni. Dai Pulcini alla prima squadra. Vincendo, ovviamente.
Ma Doda è molto di più di un calciatore: come dicevamo parte fondamentale della sua vita è legata ai social, in particolare ai video.
Pubblica il suo primo video su Istagram in prima superiore. In questo video, in slow motion, faceva una “Rabona”: dovreste vederlo!
Grazie al grande amico Andrea Bona si iscrive a Musically. Ci piace immaginare i due al campetto con Andrea che chiede all’amico “conosci Musically? Dai fai un ‘number’ che te lo pubblico!”
Doda prova a resistere: su Musically la gente canta e balla, lui fa “i numeri” al pallone. Ma in fin dei conti cosa sono i numeri del nostro se non una danza col pallone? Ed ecco che il primo video fa 60.000 visualizzazioni. Inciso per i distratti: ora Musically si chiama Tik Tok.
Ovviamente viene notato: gira video a San Siro con l’Inter, viene chiamato da Italia’s Got Talent (che rifiuta, tra poco capirete perchè) e da New Balance, che diventa suo sponsor. Infine Tik Tok stessa lo nota e usa tre suoi video come pubblicità su Sky!
Doda ormai ha capito: il suo talento cristallino coi piedi ha trovato una immensa vetrina planetaria sui social e questo gli ha dato veramente tante opportunità che mai avrebbe pensato di poter avere. I social hanno un vero potenziale se si sa come usarli.
Ed eccovi il motivo del rifiuto ad Italia Got Talent: un giorno uno zio, al telefono col padre racconta di un’agenzia che trova borse di studio per gli Stati Uniti. Il padre, sognatore quanto il figlio, torna a casa dal lavoro dicendo che grazie al calcio Doda sarebbe partito per l’America!
Doda è incredulo, ma pronto alla sfida. Alla College Life Italia, società leader per borse di studio sportive e accademiche per gli Stati Uniti gira un video clip che viene mandato ai college e la Luisiana State University (sito a Shreveport, la terza città della Luisiana) lo convoca.
Ad oggi è tre anni che grazie alla dote di calciatore e alla sua abilità di videomaker, si trova in America. E’ il migliore della squadra e punta a vincere il campionato (l’anno scorso hanno perso in finale).
Lasciamo a Doda la chiosa dell’articolo, le sue parole sono semplicemente perfette:
“Questa è un po la mia storia. Il calcio ed i social mi hanno fatto crescere, mi hanno dato tante opportunità e mi hanno permesso di viaggiare molto. Mi hanno fatto conoscere un sacco di persone. Il pensiero positivo attrae l’universo a darti cose positive e a darti belle possibilità. Se non provi non saprai mai”
– Doda Gledi