Bitternessjuice, lo spiritello con il porcello
CAPITOLO I
Rubrica a cura di Nicole Pizzetti
Ciao a tutti, sono Bitternessjuice una ragazza di 25 anni che vive in Emilia-Romagna, la mia amata regione, purtroppo oggi più conosciuta per l’inquinamento che per i monumenti.
Sono una sfortunata partita IVA (eh sì, perché in questo paese più che una mano danno un calcio nel culo ai giovani lavoratori) e sono, come penso l’89% dei miei coetanei, alla ricerca di me stessa e della mia strada. Perché a scuola, nessuno ti avverte che alla fine degli studi – quando miri ad un impiego dopo esserti diplomato, laureato o semplicemente cerchi di trovare la tua indipendenza – arriva un punto in cui la realtà si fa avanti.
La realtà è quella delle storie vere, dove il protagonista si sveglia una mattina e dice: “che minchia sto facendo?!”.
La realtà nella quale, dobbiamo qui prenderne atto, noi cambiamo. Le nostre aspettative, interessi, conoscenze, valori, ideali.
L’economia del paese in cui viviamo cambia, le possibilità possono mutare in avversità e nel nostro lineare ed omogeneo – se pur tormentato – percorso accademico ci troviamo spiazzati da questo senso di impotenza generale sulla nostra vita. Omogeneo, lineare. Forse per questo rende poco preparati ad affrontare le vere difficoltà della realtà.
Come capire davvero chi siamo e cosa vogliamo essere veramente, senza lasciarci trasportare dal pensiero sociale o dall’aspettativa famigliare, che il più delle volte possono veicolare il nostro tempo verso percorsi che, alla fine, poco ci appartengono e poco ci appagano.
Non ci insegnano che tutto cambia, anche noi stessi e cambia anche il mondo.
Per quanto io non possa certamente esporre gli innumerevoli cambiamenti che la nostra generazione vive in quanto individui, posso però farvi vedere un po’ come il nostro pianeta sta mutando, come il nostro modo di vivere è cambiato e come questo si debba trasformare nuovamente alla luce di ciò che potrebbe alterare, in maniera irreversibile, le nostre sorti su questo pianeta.
“Nostre” poi…dei nostri figli, dei nostri nipoti…
Avete mai sentito parlare di eco-ansia?
Piccola breve spiegazione di “eco-ansia”: un rapporto del 2017 di APA (American Psychological Association) descrive l’eco-ansia come “una fonte di stress causata dal fatto di osservare gli impatti lenti e apparentemente irrevocabili del cambiamento climatico e preoccuparsi per il proprio futuro e quello de* bambin* e delle generazioni future”.
In parole semplici è il risultato della rete d’implicazioni (dirette e indirette) della crisi climatica. Alcune persone sono colpite da sentimenti di smarrimento, impotenza e frustrazione dovuti al sentirsi incapaci di fare la differenza per arrestare il cambiamento climatico.
Non preoccupatevi però, è perfettamente normale anzi, alcuni, come Caroline Hickman (psicoterapeuta e professoressa dell’Università di Bath), affermano che non sia affatto da considerare come una malattia mentale ma una risposta emotivamente salutare al problema dell’emergenza climatica.
Per di più carissim*, siamo in Italia: un paese con una classe politica in cancrena, senza possibilità per i giovani di costruirsi una famiglia – o avviare la propria attività – a meno che non siano i genitori a fare da “finanziatori” (perché lo Stato elargisce solo quel famoso bonus “calcio nel culo”), dove le strutture scolastiche hanno gravi problemi strutturali – vorrei poter dire solo metaforicamente – e in quanto ai possibili cambiamenti etici della nostra società…beh lo sappiamo tutti, non c’è nemmeno bisogno di aprire l’argomento.
Questo per dirvi, amici ansiosi: io vi capisco.
In queste mie prime righe a voi, vi introduco un’altro lato “bitter” della mia vita: sono polemica. Ebbene sì, lo ammetto.
Oggi però voglio trasformare questo vezzo a mio vantaggio, per potervi parlare in modo chiaro, schietto e diretto del cambiamento in atto nella nostra realtà, delle possibili implicazioni, delle possibili scelte.
Perché non sta a me, con questa rubrica, direzionare le vostre future scelte e nemmeno imporre un particolare pensiero.
Quello che mi preme è rendere tutti noi il più possibile consapevoli, non solo su quali siano le implicazioni delle nostre decisioni ma anche su ciò che accade in questa disgraziata realtà e che merita la giusta attenzione. Perché anche le infinitesime variazioni possono condurre a grandi variazioni in ogni sistema, compreso in ognuno di noi.
Ps: Vi chiederete perché lo spiritello con il porcello. Ebbene, sono la felice proprietaria di un maiale meraviglioso di nome Pit.
E un cane…e due gatti…
…per ora…
Abbiamo chiesto a Nicole Pizzetti, 25 anni desiderosa di condividere con noi alcuni dei suoi consigli legati alla nostra alimentazione e tutto ciò che concerne il nostro impatto sul nostro ecosistema cercando di renderci consapevoli che essere tutti più sostenibili è l’opzione e l’arma più facile rimasta a nostra disposizione.
Tra i suoi cavalli di battaglia c’è il desiderio di raccontare (anzi, smontare) tutti i pregiudizi legati al fatto che non possiamo fare nulla. Al momento esce nelle sale al cinema e in streaming su Netflix il film il cui attore principale è Di Caprio: Don’t Look Up e quella brutta sensazione che ci viene lasciata è proprio questa essere impotenti spettatori. Spesso questo viene detto e ci viene fatto credere da chi vuole tenerci tranquilli e sedati con l’unico intento di guadagnare ogni giorno sempre e solo più del giorno precedente. Costi quel che costi. Vediamo insieme come reagire:
Nei prossimi capitoli vi darò altre informazioni e se volete qualche consiglio
– Nicole Pizzetti in arte Bitternessjuice
Seguire Nicole e la sua rubrica per ‘Not Yet’ significa seguire il cambiamento del mondo, abbracciare la sostenibilità e l’eticità senza rinunciare all’amore per se stessi per le generazioni future e per le nostre vite.
A cosa dobbiamo prestare attenzione? Negli anni abbiamo imparato l’importanza di saper leggere l’etichetta dei cibi che compriamo al supermercato, a fare la raccolta differenziata a sprecare di meno? Insomma i recenti eventi anche naturali cercano di dirci che il momento di prestare attenzione alle implicazione delle nostre azioni è arrivato, prepotente e impaziente di vendere un cambiamento universale che interrompa un circolo vizioso che è decisamente meglio non alimentare.
Nicole è questo: speranza e sostenibilità. Se volete sapere come salvare il mondo la nostra autrice è la persona giusta da seguire.