Andrea Grossi e il fashion design tra nostalgia e avanguardia
Vincitore dell’Isko Design Award, finalista al prestigioso Hyères Festival, le sue creazioni vengono scelte da Achille Lauro
Andrea Grossi, designer nato nel 1996 a Reggio Emilia ma di adozione fiorentina è pronto a lasciare il segno nel mondo del fashion design italiano e mondiale. Le sue collezioni viaggiano tra nostalgia e avanguardia, attingendo tanto da elementi tipici della tradizione del lusso italiano quanto da mondi virtuali tipici del gaming e della cultura visiva nipponica.
Nonostante la giovane età, la sua carriera è già stata segnata da importanti traguardi: diplomatosi in Graphic Desing nel 2015, terminerà poi gli studi quadriennali di Fashion Design nel 2019 al Polimoda di Firenze, ottenendo i primi riconoscimenti già durante il percorso scolastico, come la vittoria all’Isko Design Award nel 2018, le collaborazioni con marchi come Diesel e Vogue o personaggi del calibro di Tommy Cash e Achille Lauro, fino alla partecipazione al fashion show Mados Injection a Vilnius nel 2019 grazie alla sua graduate collection “Welcome to DeusLand”. Collezione d’esordio che ha permesso al giovane talento di essere anche selezionato tra i finalisti del prestigioso Hyères Festival 2020 in Francia.
Il vero successo di questa collezione nasce probabilmente dal suo stesso animo meticcio, figlio di un’ibridazione tra passato, futuro e presente.
Welcome to Deusland è una collezione di abiti che non parla solo alla moda, ma anche all’ambito sociologico della nostra attualità: i tessuti prodotti a bassissimo impatto ambientale come simbolo di rottura con una società capitalista e poco attenta al grave fenomeno del climate changing, le pregiate pelli della tradizione umbra e toscana come esaltazione del Made in Italy, i volumi d’ispirazione settecentesca caratterizzati da curvature e deformazioni che creano linee distorte nella silhouette degli abiti, i mix di tecniche sartoriali come incisioni al laser, saldature, stampe iper-realistiche (figlie della formazione grafica del designer) che vanno a delineare l’avatar dell’uomo del futuro che dovrà riemergere e rinascere da una società stantia e martoriata da problemi quali un’imminente crisi climatica, politica e sociale.
Un “oltreuomo” che per stessa ammissione del designer affonda le sue radici d’ispirazione nella trilogia di libri dell’autore israeliano Yuval Noah Harari, e più dettagliatamente nel libro frutto di una raccolta di saggi che ha scritto durante l’università, intitolato appunto Homo Deus.
Una collezione così avvincente da convincere anche la star americana Lil X Nas a vestirsi nei panni di questo “oltreuomo”, in occasione dei BET Awards 2021.
Questo nuovo Homo Deus rappresentato attraverso questi abiti (volti non alla vestizione della persona ma alla creazione di un personaggio), guarderà alla società odierna, la nostra, con lo stesso stupore che noi oggi proviamo nei confronti di chi ha vissuto in secoli precedenti al nostro, concentrandosi però maggiormente sull’obsoleta assurdità di alcune leggi e decisioni politiche attuali.
Non è solo l’ispirazione letteraria però ad identificare lo stile unico e rivoluzionario di questa collezione: il concetto di avatar, l’aggiunta di dettagli quali passamontagna integrali ed elementi dal sapore fantasy attingono dal background più profondo dell’artista: una storica passione per i mondi immaginari raffigurati in manga, anime e videogiochi e per l’eccentricità dei personaggi che li abitano, passione che influenza non solo il gusto estetico del designer ma anche la tendenza al voler raccontare una storia attraverso i suoi modelli, creando una fortissima sinergia tra realtà e gioco: l’immaginazione.
Forte dei traguardi raggiunti e dell’importanza del messaggio di cui si fa portavoce, Andrea Grossi guarda al futuro con determinazione e umiltà, senza ancora nulla da voler insegnare agli altri ma con il grande desiderio di imparare e con il sogno della diffusione di una moda attenta al rispetto del pianeta, come della creazione di una start-up che possa dare voce ai nuovi marchi, fondati dai ragazzi provenienti dalle fashion school di tutto il mondo. Ovviamente, primeggia la volontà di arrivare tramite ulteriori studi e nuovi esperimenti a diventare un game changer del suo ambito.