Clingy: partire da un ananas per creare una borsa
La designer australiana Isobel Murray gioca con materiali sostenibili e capi d’abbigliamento creando borse uniche e modificabili per esprimere al massimo la propria personalità
Izzy, o Isobel Murray, designer australiana under 30 del Queensland, crea borse trapuntate e colorate con lunghezze personalizzabili da materiali di scarto.
Il suo brand, Clingy, attualmente con base operativa a Brunswick, è un progetto nato da alcuni anni ed ha preso vita in seguito a una profonda riflessione sui danni ambientali causati dal fast fashion.

“Potreste essere capaci di percepire il sentimento di sconforto quando si viene a conoscenza degli impatti devastanti dell’industria del fashion. Ho notato come lavorare a stretto contatto con il movimento dello slow fashion sia stata una grande fonte di ispirazione“.
– Isobel Murray
Terminati gli studi superiori nel 2013, la scelta tra una carriera creativa o un percorso più tradizionale giunge e crea non pochi pensieri alla giovane Izzy. Come spesso avviene, la carriera artistica desta non poche perplessità e un percorso accademico sembra portare più sicurezza.
“Ho deciso di seguire una laurea in matematica e sono diventata una Data Scientist”.
– Isobel Murray


Dopo un paio d’anni arriva la realizzazione:
“Non potevo fare a meno di ignorare il mio disperato bisogno di creare, ho anche imparato che non potevo valorizzare un lavoro ben pagato, se però non risultava appagante ai miei occhi e alla mia mente”.
– Isobel Murray
E da questa considerazione nasce l’intenzione di dedicarsi a un progetto partito in solitaria ma che l’artista spera di allargare un giorno ad altri collaboratori così da formare un team.



Un progetto incentrato sull’utilizzo di un materiale inaspettato,il Piñatex, composto da fibre di foglie di ananas, che ha infiammato la fantasia dell’artista e che si fa portavoce del suo obiettivo: diffondere un senso di responsabilità e coscienza su produttori e consumatori nel mondo della moda.
“Durante l’università ho a lungo cucito i miei capi e ho provato un paio di volte a creare un brand, ma fui colpita e inondata dalla massiva distruzione dell’industria della moda. Mentre stavo lavorando da casa un giorno, venni a contatto con un tessuto innovativo fatto da scarti di fibre di foglie di ananas, il Piñatex. Fui così ispirata che decisi di farne la mia motivazione per creare, con la missione di usare tessuti di scarto e generare consapevolezza sui problemi dell’industria fashion“.
– Isobel Murray


Il brand, nato da questa ispirazione, diventa più che mera espressione della creatività della designer, ma mira a generare un contatto stretto tra il capo e il suo possessore. Da qui il nome ‘Clingy’, ossia “appiccicoso”, che assume molteplici significati, come l’ideatrice stessa racconta:
“Il mio brand si chiama Clingy per due motivi: innanzitutto volevo personificare le borse che rappresentano il fulcro del mio brand, e in secondo luogo, non penso a me stessa come Clingy ma lo considero il mio alter ego. Onestamente, da quando ho iniziato a lavorare al mio progetto, mi sento più a mio agio nel comunicare in modo affettuoso e nell’abbracciare un po’ di “appiccicosità”. Trovo che se possiamo creare un attaccamento o se c’è una storia dietro un pezzo, è molto meno probabile che lo si voglia buttare nel cestino dopo pochi utilizzi, che è il destino sfortunato di molti capi d’abbigliamento prodotti“.
– Isobel Murray



La scelta della borsa come prodotto chiave del brand nasce da diverse sperimentazioni oltre che dalla ricerca di un capo che potesse adattarsi a qualsiasi acquirente e che necessitasse di minori quantità di tessuto, come spiega la designer:
“Per praticità ho optato per la realizzazione di borse, invece che capi di abbigliamento i quali devono rispettare le varie taglie e misure, e richiedono sicuramente più materiale. Ho ordinato del Piñatex e ho sperimentato per un anno circa. Ho poi iniziato a cercare materiali soffici da negozi di seconda mano, e ho apprezzato la creazione con differenti tessuti“.
– Isobel Murray

Nel 2021 nasce il design per la borsa a spalla, e da questo prototipo iniziale si sviluppano i cinque modelli di grandezze diverse ora esistenti. Il pattern è piuttosto basico poiché si punta molto sulla sperimentazione con materiali e tessuti che richiedono una maggiore lavorazione quando i capi hanno tasche, zip e bottoni. Come spiega la designer:
“Mi piace anche giocare con caratteristiche adattabili e modulari, per esempio le borse a forma di camicia possono essere sbottonate per rivelare una maglietta e conferire una vibe più casual. Se abbottonate si possono invece personalizzare aggiungendo una cravatta attorno al colletto. Mi piace incoraggiare i clienti ad aggiungere la propria personalità al capo“.
– Isobel Murray
Clingy mostra come una giovane designer possa affrontare le controversie dell’industria tessile e applicare la propria consapevolezza sullo spreco al proprio brand per creare prodotti originali: borse sostenibili per l’ambiente e uniche in ogni singolo particolare.