Marco Donazzan e la sua fotografia
Il percorso dell’artista, dagli esordi ad oggi
Marco Donazzan inizia il suo percorso nel mondo della fotografia all’età di ventiquattro anni, in seguito ad un periodo molto difficile della sua vita dove per sfuggire ad attacchi di panico e sopperire all’ansia sceglie di dedicarsi a questa forma di espressione creativa, oltre che alla batteria. Come il fratello gemello Luca, anche lui coinvolto in questa passione, eredita l’interesse per le immagini dalle riviste per cui lavora il padre, giornalista e scrittore.
La carriera del giovane artista inizia con una macchina analogica che usa per catturare attimi dei concerti del fratello, già bassista nella precedente versione della nota band italiana i Lost, anche loro presenti in questo numero del nostro magazine.
Dopo aver frequentato il liceo scientifico si reca a Milano per proseguire gli studi alla Naba, laureandosi in grafica pubblicitaria.È così che inizia a lavorare nella produzione di fashion shooting e contenuti editoriali, per i quali utilizza una macchina fotografica digitale; tuttavia, è perseverante nel portare avanti i suoi propri progetti personali, per i quali continua a prediligere l’analogica.
È grazie alla sua intraprendenza e ai suoi progetti da freelance che Marco si fa conoscere divenendo fotografo personale di alcuni cantanti esordienti come Elya Zambolin e venendo pubblicati su svariate riviste, tra le quali Somewhere Magazine, Kaler Magazine e Myartisreal.Nell’arco della sua carriera Marco muove i suoi passi anche nel settore videografico, realizzando in qualità di regista alcuni videoclip musicali come “Scelgo io” dei Lost e “Gaia e la balena” di Omar Pedrini in collaborazione con Dargen D’amico.
“Da allora non ho più smesso e la passione, la voglia di imparare, sono aumentate giorno dopo giorno”.
– Marco Donazzan
Recentemente, il giovane artista ha pubblicato il suo libro intitolato “Galata Köprüsü”, dal nome del ponte che collega la Istanbul vecchia a quella nuova. Sono infatti le magiche atmosfere di questa città le protagoniste dell’ultimo progetto fotografico di Marco.
Il libro ha preso vita grazie ad una raccolta fondi sulla piattaforma “SelfSelf”, creata appositamente per sostenere i giovani fotografi emergenti. Tramite tale piattaforma è possibile sostenere l’artista con l’acquisto di gadget, decorati dai suoi vibranti e profondi scatti.
Purtroppo, nell’ultimo periodo, gli artisti si sono visti messi alle strette e un sostegno per il mondo dell’arte e delle Visual Arts è diventato sempre più raro. È per questo che la piattaforma “SelfSelf” risulta estremamente innovativa e fondamentale.
L’arte è il nutrimento degli occhi e dello spirito, ed è per questo che dobbiamo impegnarci tutti affinché giovani artisti come Marco Donazzan possano continuare a regalarci emozioni con le loro produzioni.