Han Yang: la continuità tra essere umano e natura attraverso i principi della filosofia orientale
La fotografa e visual artist che traduce in immagine e colore la sintesi degli elementi e degli opposti
Tra l’increspatura delle linee, dei corpi e dei volti si instaura la meticolosa ricerca della vita, della natura multiforme che la abita, così gli scatti della fotografa e visual artist Han Yang fermano il tempo nel movimento delle forme dei soggetti ritratti, della luce e della natura che li circoscrive, diventando testimonianza di un’inquietudine che si contrappone all’immobilità dell’anima in presenza di spazi vuoti, di colori tenui ed uniformi, che naufragano la mente in isole interiori di pace.
Le fotografie di questa artista interrogano il suo spettatore attraverso gli elementi che le contraddistinguono, l’essere umano e la natura, lo inducono a chiedersi quale sia la correlazione tra questo assioma quasi indissolubile, dove la coabitazione di entrambi non ha inizio e non ha fine.
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Nella serie di scatti di attimi sospesi è come se venissero a declinarsi intorno ai loro protagonisti, le quattro forze della natura: la forza nucleare che unisce, raccontata da Han Yang mediante la cultura orientale e la filosofia dello Yin e Yang, equilibrio raggiunto nell’accettazione del legame degli opposti, che si riscontra in alcune fotografie nell’utilizzo di cerchi per esprimere la fluidità del movimento e il cambiamento continuo e di quadrati per indicare la stabilità di una forza terrena. L’obiettivo è quello di esplorare i diversi mondi che abbiamo dentro ed enfatizzare l’interdipendenza con lo spazio vitale che li circonda.
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La seconda forza, la radioattività, è come se fosse racchiusa nell’atto di creazione che con il suo concretizzarsi propaga il messaggio dell’artista. Han Yang descrive il suo incontro con la fotografia come un avvenimento casuale, dove è l’arte stessa ad averla scelta: nasce infatti in una famiglia di due fotografi dove l’espressione creativa racconta essere stata quasi inevitabile. Si laurea presso il MA Fashion Photography presso l’University of the Arts a Londra e attualmente studia per il suo dottorato di ricerca alla facoltà di Arts and Humanities presso il King’s College. Dalle sue radici e dai suoi studi, deriva la realizzazione di opere che hanno l’intento di instaurare un ponte di connessione tra l’umanità e il mondo naturale, con la speranza che anche gli altri possano scoprire e riscoprirsi.
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Audace è l’uso dei colori che con la loro carica magnetica è come se rappresentassero la terza forza naturale delle opere dell’artista. Come le emozioni investono e rapiscono chi entra in contatto con esse, anche i colori interpretano metaforicamente questo ruolo. Le tinte sgargianti si accostano a quelle tenui, rosa pastello e gialli, per raccontare storie d’amore e di gioia, mentre il blu e i grigi profondi richiamano momenti contemplativi e una tristezza meditativa.
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Il fulcro di Han Yang e del messaggio della sua arte gravita, come la quarta forza, intorno ai suoi scatti. Liberi fluttuano i suoi pensieri tra i temi riguardanti la femminilità, il corpo umano, la cultura di genere e la tecnologia; attraversati poi dalla “linfa”, il cuore dell’artista stessa nell’appeal visivo dei colori, motore di emozioni. Questa forza gravitazionale è possibile e visibile grazie a questi elementi che insieme fermano il tempo, perché spingono chi osserva a porsi delle domande su come tra le pieghe della sua vita scorrano sempre in armonia staticità e movimento.
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